Gli ultimi dati dal censimento 2011 in Inghilterra e Galles hanno rivelato alcune tendenze preoccupanti per quanto riguarda i cristiani. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica (ONS), il cristianesimo costituisce tuttora il più grande gruppo religioso in Inghilterra e Galles, con 33,2 milioni di seguaci.
Come riportato dal quotidiano The Guardian il 16 maggio scorso, il cristianesimo rappresenta tuttavia la religione con l’età mediana più alta: più di un cristiano su cinque (22%) ha 65 anni o più. In confronto, il 16% della popolazione totale ha 65 o più anni.
Circa un quarto della popolazione dichiara di non professare alcuna religione, una situazione che è più marcata tra le giovani generazioni. Quattro persone su dieci persone che hanno dichiarato di non professare alcuna religione hanno meno di 25 anni.
Nella sua analisi dei dati, il quotidiano The Telegraph ha sottolineato che il calo del cristianesimo è stato mitigato dall’immigrazione. Negli ultimi dieci anni, 1,2 milioni di cristiani nati all’estero sono emigrati verso la Gran Bretagna.
Nello stesso periodo è stato registrato un grande afflusso di immigrati musulmani: quasi 600.000.
Una situazione simile si riscontra in Canada. Dai risultati del National Household Survey 2011, recentemente pubblicati, emerge che circa un quarto della popolazione ha dichiarato di non avere alcuna affiliazione religiosa, ha riferito il Washington Post (16 maggio). Il dato rappresenta un notevole aumento rispetto al 16,5% di soltanto dieci anni prima.
Poco più di due terzi degli intervistati si sono dichiarati cristiani; di questi i cattolici costituiscono il gruppo più numeroso: il 38% della popolazione.
Dall’indagine è emerso anche che più del 7% degli abitanti del Canada erano musulmani, indù, sikh e buddisti, rispetto al 5% di dieci anni fa.
I musulmani rappresentano il 3,2% della popolazione nazionale, un aumento del 60% rispetto al 2001, per un fenomeno dovuto soprattutto all’immigrazione.