Cos’è il Welfare? Si tratta di un sistema sociale che significa Stato di Benessere o Stato Assistenziale, quello che intende garantire i principi di uguaglianza ed offrire a tutti i cittadini i servizi sociali ritenuti indispensabili.
Il salto di qualità che deve compiere il welfare italiano relativo al sostegno delle famiglie, soprattutto, deve essere quello verso le persone anziane, un utile modello previsionale del fabbisogno per i prossimi 20 anni.
Sono 15 milioni gli italiani (1 su 4) il 25% in condizione di “disagio economico” (Istat ritratto dell’Italia 2013).
Ma é troppo evidente non riscontrare il cambiamento demografico che è avvenuto in Italia dato dall’invecchiamento della popolazione dal cambiamento della stessa struttura familiare che ha creato una forte domanda aggiuntiva di ricerca alternativa alla famiglia, qualora questa si esaurisse, di Case di Riposo per persone anziane.
In questo 2013 “Anno Europeo dei cittadini”, stabilito dal Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 novembre 2012 sul diritto di cittadinanza, la nostra Associazione ha nuovamente ri-chiesto, in una Petizione al Parlamento Italiano il 18 marzo 2013, la costruzione di Case di Riposo che costituiscono una grave emergenza sociale dettata dallo isolamento relazionale di questa tipologia anziana e garantire ad essa una adeguata assistenza.
Aggiungo che con Petizione n.520 e 714 al Parlamento Italiano era stata inoltrata in data7/10/1998 dalla n/s Associazione assieme all’Opera Cattolica di don Orione e don Guanella per sopperire alle esigenze delle famiglie.
Sul fronte economico e sociale, le note sono più dolenti, in quanto il risultato è che la crisi economica, a livello anche mondiale, ha creato difficoltà nei n/s bilanci familiari.
Secondo i dati Istat le persone con più di 65 anni, sono attorno il 15% e nel 2025 sarà del 25% .
Nel dicembre 2010 circa il 63,3% delle residenze per anziani esprime forte variabilità territoriale (Fonte Agenas):
– Nord Est 14,7%
– Nord Ovest 89,5%
– Centro 70,2%
– Mezzogiorno 71,7%
– Italia Insulare 55,8%
Secondo i dati Istat sono 5.858 strutture pubbliche e private di accoglienza delle persone anziane di cui 3.409 che accettano anziani non autosufficienti. Comunque siamo in presenza di una miriade di molteplici dati statistici, ma con molte necessità e priorità che questo “fenomeno” comporta senza alcun utile risultato.
Eppure, specie nel Sud Italia, la logica moderna o del welfare dovrebbero essere in grado di garantire una adeguata assistenza a tutta la popolazione autosufficiente o meno, le cui condizioni quotidiane di arretramento dei servizi sociali e sanitari sono notevoli, lasciando al lucro attivissimo ed alla speculazione l’iniziativa privata.
Tutti sappiamo che la società Italiana, in senso ampio, anela a norme sulla protezione ed assistenza dei poveri, ammalati, invalidi, ma il risparmio sociale va fatto in altri ambiti e non quelli in cui l’anziano “vive” la peggiore malattia: la solitudine!
Nel 15% è prevedibile che un componente lasci il lavoro per assistere un congiunto, nel 41,7% dei casi in famiglia si pensa anche a rinunciare al servizio, una spirale perversa cui corrisponde anche una forte destrutturazione del settore, per cui vale il fattore fiducia, ma la competenza è scarsa e l’intermediazione è assente. E’ indispensabile, dice ancora il Censis, incrociare il “welfare familiare”, con un intervento pubblico di organizzare e razionalizzazione alla persona basato sui vantaggi fiscali.
Purtroppo ci troviamo in un “sistema” assai complesso che è nel ruolo delle famiglie e come dice il Censis di accompagnare la spesa degli italiani per le persone di servizio (badanti comprese) che raggiunge complessivamente circa 20 miliardi l’anno per l’aiuto nei fatti, però, non hanno nessun tipo di agevolazione fiscale.
La Case di Riposo sono necessarie e dove possono trovare un sereno e sicuro asilo persone anziane che consumano giornalmente i tempi della loro vita, della loro solitudine, della loro disperazione nella perfetta solitudine, quasi una “strisciante eutanasia”, che si può tradurre in una sintomatologia emotiva che conduce o può condurre alla depressione : primo disordine funzionale della persona?
“La vecchiaia è la sede della sapienza della vita e gli anziani possono dare tanto anche ai giovani” (Benedetto XVI° ai Cardinali 15 marzo 2013 Vaticano Sala Clementina). Ricordiamolo in questo “Anno della Fede”.
Nella meditazione sulla vita Giovanni Paolo II° con la XI° Enciclica “Evangelium vitae” esorta la comunità in difesa della vita “dal concepimento al declino”, richiamo che sempre perviene dalla Sede Apostolica Vaticana.
Parafrasando la famosa frase di Pilato rivolta a Gesù “quid est veritas?” (quale è la verità?), coloro che “amministrano” se non sanno dare una concreta risposta, non vogliano ripetere il comportamento del Proconsole romano che trascurò di attendere le parole che sono state sulle divine labbra di Gesù che rispose “est vir qui adest”!
Si “è l’uomo che sta innanzi” con tutti i suoi problemi basati, soprattutto, sulla giustizia sociale.
I “cattolici” non devono dimenticare che il principio della Dottrina Sociale della Chiesa è il rispetto della dignità della persona umana ed in fatto concreto di solidarietà, devono “infondere” e “sostenere” ai diritti anche i doveri, alla ingiustizia la giustizia, alle necessità le priorità, alle “storture” la verità.
“Cattolici”, che Papa Francesco dice “non devono essere da salotto” e che il “vero potere è il servizio” (Casa Santa Marta 21 maggio 2013), devono scegliere la via migliore nella coerenza, soprattutto, nel sostenere la solidarietà che non è né deve essere quella della superficialità esteriore o delle parole vane, ma d’impegno e di traino per rimodellare la società secondo valori etici e principi civili ( per non dire cattolici!).
Nell’opinione pubblica è evidente che non è morta la speranza di rigenerazione perché si sono accavallati problemi tanti ed urgenti, come le Case di Riposo. Bisogna dare una priorità alle “cose” e rendere giustizia!