Padre Puglisi Beato

Circa 100.000 fedeli da tutta Italia ieri, a Palermo, per celebrare il “prete buono” martire della mafia

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Il primo martire della mafia, Padre Pino Puglisi, è stato beatificato ieri, sabato 25 maggio, a Palermo al Foro italico con la partecipazione di oltre centomila fedeli provenienti da ogni parte d’Italia. La sua festa sarà il 21 ottobre di ogni anno.

Nella solenne celebrazione presieduta dal cardinale Paolo Romeo, dall’intero Episcopato siciliano e dal Cardinale Salvatore De Giorgi, Delegato di Papa Francesco, è stato ricordato il messaggio e la testimonianza di fedeltà del Beato e Martire che ha lasciato un segno nel cuore di tanti ragazzi che, ora maggiorenni, assumono la responsabilità di vivere da cittadini onesti, come il loro Parroco desiderava.

Il piccolo grande prete di frontiera nel quartiere Brancaccio fu ucciso, il 15 settembre 1993, da un killer di Cosa Nostra che, ora in carcere, sconta la sua pena ed ha avviato un cammino di conversione, perché folgorato dal dolce e paterno sorriso del “prete buono” che desiderava soltanto il bene dei suoi ragazzi ed il riscatto morale del quartiere e della popolazione affidata alle sue cure pastorali.

Liberare i suoi ragazzi dal “gioco” della criminalità organizzata che opprimeva anche le famiglie è stato da sempre il sogno e l’ansia pastorale di Don Puglisi e quando fondò il centro “Padre Nostro” lanciò un messaggio forte agli Amministratori locali che, sordi agli appelli e coinvolti nella gestione malavitosa con intrecci di interessi economici, invece di essergli di aiuto e di sostegno, si sono mantenuti distanti dal quartiere che veniva visitato soltanto durante in occasione delle campagne elettorali.

Ieri il grande prato del Foro Italico di Palermo, di fronte al mare azzurro di Sicilia, è diventato una splendida cattedrale all’aperto, Chiesa aperta e presente nel mondo. La condanna che la mafia ha inflitto al “prete scomodo” ora si è tramutata in “beatificazione” e tutta la Sicilia ne riceve un dono ed una grazia. La reliquia esposta durante la cerimonia è una costola del parroco di Brancaccio e la salma, riesumata dal cimitero di S.Orsola, collocata al centro dell’altare in un sarcofago a forma di spiga sarà collocata nella nuova chiesa di Brancaccio ancora in costruzione

La simbologia della spiga, il centro di aggregazione “Padre nostro”, le immagini del prete semplice e buono che sorride, sono lezioni che lasciano un segno ed una lezione di vita. La spiga ricca di tanti chicchi di grano, triturata dal martirio, si è trasformata in “pane buono” che nutre e protegge il popolo di Dio ed i tanti fedeli che a Lui si rivolgono con fede e devozione.

Il suo esempio di “prete della gente”, Pastore con addosso “l’odore delle pecore”, secondo la felice espressione di Papa Francesco, è oggi una lezione per i tanti sacerdoti di frontiera che operano da missionari, testimoniando il Vangelo con la propria vita.

Essere un dono per gli altri” è stata la vocazione battesimale e sacerdotale del prete di Brancaccio che oggi dal cielo benedice il suo popolo e diventa esempio e modello per il clero e per la Chiesa.

La sua crudele morte ha segnato una svolta nell’impegno della Chiesa siciliana che ha alzato forte la sua voce contro la mafia e nel corso della celebrazione è stato ricordato l’accorato appello di Giovanni Paolo II pronunziato nella Valle dei Templi ad Agrigento contro la mafia.

La vicinanza delle date che ricordano la strage di Capaci, 23 maggio, e le manifestazioni per la legalità che hanno visto protagonisti i giovani studenti di tutta Italia, giunti a Palermo con le “navi della legalità” nella settimana che si conclude con la beatificazione di Don Pino Puglisi, hanno reso Palermo centro di impegno civile e di slancio religioso per il riscatto dell’Isola e per la costruzione di una città nuova capace di recuperare i valori di un tempo e restituire pace e armonia all’intera Comunità.

La presenza a Palermo delle massime cariche dello Stato nelle recenti manifestazione ha reso la città centro e capitale del nuovo impegno civile e auspicio di benessere per l’intera Nazione. La Sicilia terra di Santi da ieri annovera, dunque, nel suo cielo una nuova stella luminosa che guida e illumina il cammino del suo popolo. 

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Giuseppe Adernò

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