L'Europa non vuol dire quanti soldi invia alle associazioni che promuovono l'aborto

Carlo Casini avanza un’interrogazione al Parlamento europeo per conoscere il nome e le entità dei fondi che la UE fornisce alle associazioni che promuovono l’interruzione di gravidanza

Share this Entry

Il 22 marzo scorso è stata fatta da un parlamentare europeo, l’on. Carlo Casini, sollecitato dall’European Coordination Office di One of Us, una Interrogazione Parlamentare, avente come oggetto i “Finanziamenti europei per la cooperazione allo sviluppo”.

L’interrogazione, nata per fare chiarezza sui fondi concessi a varie ONG o OG per progetti riguardanti l’ambito della salute riproduttiva verso i paesi in via di sviluppo, era così formulata: “Può la Commissione europea fornire un elenco esaustivo delle organizzazioni non governative (ONG) o delle organizzazioni governative (OG) impegnate nella cooperazione allo sviluppo, che beneficiano di finanziamenti della Commissione europea?. Può la Commissione fornire informazioni dettagliate in merito all’ammontare dei finanziamenti europei erogati alle ONG ed alle OG che si dedicano, nel quadro della cooperazione allo sviluppo, alla promozione di programmi per la salute sessuale e riproduttiva? Può inoltre la Commissione specificare se tali finanziamenti mirano a sostenere, direttamente o indirettamente, programmi, progetti o attività che favoriscono l’interruzione della gravidanza?”.

La risposta del 29 aprile scorso di Andris Piebalgs a nome della Commissione e’ stata la seguente: “La banca dati sul sito EuropeAid () contiene dati completi su tutti i beneficiari delle sovvenzioni e dispone di una funzione di ricerca per ottenere per ogni anno informazioni su tutte le sovvenzioni erogate ai programmi riguardanti, per esempio, le cure per la salute riproduttiva.

Nella presente risposta non è possibile elencare tutte le organizzazioni e agenzie e gli importi delle rispettive sovvenzioni. L’onorevole parlamentare è invitato a consultare la banca dati citata. Come per gli altri interventi a tutela della salute, la Commissione promuove le migliori pratiche e metodi economicamente efficaci, fra cui la prevenzione sanitaria e la gestione delle cause originarie delle malattie.

Per la salute riproduttiva e sessuale, questo significa incoraggiare e assistere i partner, le ONG e i governi a fornire informazioni, istruzione e consulenze, educazione sessuale e pianificazione familiare. In questo modo le persone possono proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili, decidere quanti figli avere ed evitare gravidanze indesiderate.

Questo approccio globale è in linea con la posizione dell’UE basata sul documento finale della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo e ha dimostrato di essere il modo più efficace per migliorare la salute riproduttiva.

La Commissione incoraggia i paesi partner ad attuare politiche che garantiscano un’assistenza sanitaria completa e sicura per tutti, comprese le misure essenziali per la salute sessuale e riproduttiva, nel rispetto delle disposizioni giuridiche stabilite dai paesi partner”.(http://www.europarl.europa.eu/sides/getAllAnswers.do?reference=P-2013-003297&language=IT)

L’interrogazione viene fatta circa un anno dopo l’uscita di un Rapporto molto dettagliato e preocupate  dell’European Dignity Watch su “The Funding of Abortion through EU. Development Aid. An Analysis of EU’s sexual and reproductive health policy”.

Per avere ulteriore chiarezza e aggiornamenti: (http://www.europeandignitywatch.org/fileadmin/user_upload/PDF/Day_to_Day_diverse/

Funding_of_Abortion_Through_EU_Development_Aid_full_version.pdf

Share this Entry

Elisabetta Pittino

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione