Promuovere la "Cultura dell'incontro"

L’impegno dei Focolari nelle parole della presidente Maria Voce, in seguito all’incontro di Papa Francesco con i movimenti durante la Pentecoste

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«Siamo tutti impegnati a vivere alla lettera quello che Lei dice, in particolare a uscire incontro agli uomini perché tanti incontrino Cristo». Così Maria Voce ha espresso a Papa Francesco la gratitudine di tutto il Movimento per la Giornata di Pentecoste, al termine della Messa di martedì 21 alla Casa Santa Marta. «E’ quello che ci vuole – ha sottolineato il Santo Padre – la cultura dell’incontro!». La presidente era stata invitata a partecipare alla celebrazione con il copresidente Giancarlo Faletti, insieme ad altre persone.

Il breve saluto è l’epilogo di giorni particolarmente intensi per l’incontro dei duecentomila membri di movimenti e aggregazioni laicali con Papa Francesco, in cui «abbiamo sentito che lo Spirito Santo soffiava forte” – ha affermato Maria Voce – con una «nuovissima effusione”. Maria Voce ha espresso a nome del Movimento «una grande gioia sia per aver partecipato, sia, e soprattutto, per aver contribuito a dare al Papa la certezza della vivacità e della forza vitale nella Chiesa, nonostante le difficoltà che essa incontra». Al termine della veglia di sabato, aveva potuto assicurargli che «il Movimento vuole dare questa testimonianza di cristianesimo coraggioso e gioioso».

«La Pentecoste 2013 ci regala un messaggio forte nelle tre parole di Papa Francesco: novità, armonia, missione», dice ancora Maria Voce. «Particolare impressione mi ha fatto la parola ‘novità’. E’ quella che ci sfida più di tutte. Si è tentati infatti di appoggiarsi sul cammino fatto o sull’esperienza consolidata. Il Papa invece ci sprona ad accogliere le sorprese dello Spirito, a sentire ciò che ci vuole dire e a seguirlo nelle tante ‘periferie’ del mondo».

«Credo che solo nella comunione vissuta fra movimenti e associazioni e con tutte le realtà della Chiesa sia possibile oggi testimoniare e far vedere Gesù a quanti lo cercano o lo ignorano o non hanno mai sentito di Lui, ‘fuori dalle mura’». Quindi «nuovo coraggio per mettersi a disposizione degli ultimi della nostra società, fiduciosi. Abbiamo ricevuto la forte conferma che la nota essenziale della Chiesa oggi è la comunione. Da qui l’impegno a vivere di più e meglio lo specifico carisma del nostro Movimento. Viverlo al servizio di tutta la Chiesa. La comunione richiede la pratica dell’amore reciproco fra i cristiani. E’ Gesù fra noi – per così dire – che, anziché rimanere rinchiuso nelle chiese, deve uscire ad incontrare gli uomini».

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ZENIT Staff

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