In Polonia, la marcia contro la discriminazione dell'emittente cattolica TV Trwam

Migliaia di polacchi in strada, a Varsavia, per protestare contro la decisione di escludere la tv dalla piattaforma digitale, mirata a limitare la presenza della Chiesa negli spazi pubblici

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In una Polonia, che “va nella direzione del fallimento”, esiste una “patologia dei media e della politica”. Con queste parole il direttore di Radio Maria polacca, Padre Tadeusz Rydzyk, ha definito la triste situazione del Paese, il 19 maggio scorso, a Piazza del Castello di Varsavia, durante la manifestazione in difesa della TV Trwam. Centinaia di migliaia i polacchi che hanno partecipato alla marcia “Svegliati, Polonia”,  portando alte bandiere e striscioni con la scritta: “La Televisione Trwam, libera voce polacca”, o “Svegliati, Polonia, e ritorna a Dio”.

La manifestazione ha avuto inizio con una preghiera “Regina Caeli”, presieduta da padre Marek Kordecki. Ha poi parlato il professor Janusz Kawecki, del Comitato SOS per la Televisione Trwam, che ha ricordato il primo pellegrinaggio di Giovanni Paolo II in Polonia nel 1979.

Il prof. Kawecki ha ricordato le memorabili parole del Beato durante la Messa, alla vigilia di Pentecoste, nella Piazza antistante la tomba del Milite Ignoto (ora Piazza Pilsudski): “Scenda il tuo Spirito e rinnova la faccia della terra. Di questa terra”.

“Oggi dobbiamo rinnovare con gran voce la preghiera di Papa Giovanni Paolo II”  ha detto il professore, aggiungendo “come ai tempi del comunismo, anche ora stiamo assistendo a una discriminazione contro i cattolici”.

Ha poi criticato il sistema liberale di sinistra nel Paese che – ha detto – “ha l’ambizione di escludere i milioni di cattolici polacchi dall’uso del social network e dai media indipendenti, come TV Trwam”. 

Tuttavia “le circa 2,5 milioni di firme registrate per il ricorso al Consiglio Nazionale della Radio e della Televisione testimoniano che i Polacchi vogliono TV Trwam su multiplex” ha continuato Kawecki. Perché “il posto della TV nel multiplex non è un privilegio, ma un dovere dello Stato per i cattolici”.

D’accordo anche i deputati Beata Kempa (Solidale Polonia) e Andrzej Jaworski (PiS, Legge e Giustizia), che hanno accusato la Piattaforma ed il governo di Donald Tusk per “la politica di discriminazione”.  Jaworski, in particolare, ha ricordato che “nel Parlamento polacco, nel maggio dello scorso anno, è nato il gruppo parlamentare per la prevenzione del paese dell’ateismo”.

Cuore dell’evento è stato il discorso di padre Tadeusz Rydzyk, direttore di Radio Maria Polonia, che ha sottolineato come la discriminazione della Televisione Trwam sia associata a patologie presenti nella vita pubblica. “Si tratta di promuovere l’ideologia di sinistra – ha rimarcato – in cui la norma è la depravazione del bambino, con l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole per l’infanzia, l’incoraggiamento alla omosessualità, mentre la famiglia è trattata come qualcosa di anormale”. “Non può esistere tale patologia in Polonia” ha affermato padre Rydzyk.

Nel 2011, il Consiglio Nazionale della Radio e della Televisione polacca (KRRiT), espressione delle forze politiche che governano oggi la Polonia, ha escluso TV Trwam dalla piattaforma digitale nazionale che, dal 2013, assicurerà ai Polacchi l’accesso gratuito ad una serie di emittenti televisive.

Una decisione gravissima mirata a limitare al massimo la presenza della Chiesa cattolica negli spazi pubblici, e dettata soprattutto da pregiudizi anticattolici e forti interessi ideologici, coperti da “deboli” scusanti di “instabilità finanziaria” della televisione cattolica. Tale decisione ha causato la preoccupazione sia dei pastori polacchi che dei fedeli laici.

Anche la Conferenza Episcopale polacca, ha sostenuto le richieste della Fondazione Lux Veritatis per dare un posto sul multiplex digitale all’emittente cattolica. “Non è solo una nostra richiesta, ma la volontà di milioni di cittadini del nostro Paese, in nome della libertà di espressione nei mezzi di comunicazione” hanno scritto i vescovi polacchi in una dichiarazione speciale durante la 361° Plenaria dei vescovi in Varsavia, il 5 e il 6 marzo 2013.

Nel documento, indirizzato al Consiglio Nazionale dei media, si sottolineava inoltre che la TV Trwam svolge “un ruolo fondamentale nella società polacca”. Secondo i vescovi, il rifiuto del Consiglio di dare la licenza alla televisione per il multiplex digitale “comporterebbe una chiara discriminazione dei fedeli della Chiesa cattolica in Polonia”.  

“TV Trwam – si legge ancora nella nota – da dieci anni serve ad approfondire l’opera della fede nella nazione e all’estero, svolgendo il suo ministero di evangelizzazione” e fornendo anche “un aiuto informativo alla problematica religiosa e sociale del nostro Paese”.

 

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Mariusz Frukacz

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