Pietro e Giovanni

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Lettura

Pietro e Giovanni hanno due caratteri molto diversi. Il primo è impulsivo, incline alle rapide decisioni e alle iniziative precipitose, facile al cambiamento e alla mutazione improvvisa. Giovanni è un fuoco nascosto, più riflessivo, quieto e contemplativo. Eppure, forse proprio per questo, i due apostoli sono stati sempre uniti da una profonda amicizia. I primi ad arrivare al sepolcro, il giorno di Pasqua, furono proprio Pietro e Giovanni; in verità arrivò prima Giovanni, perché più giovane e scattante, ma si fermò all’ingresso del sepolcro per far entrare Pietro. 

Meditazione

Pietro vorrebbe sapere da Gesù qualcosa sull’avvenire di Giovanni, ma il Signore dà una risposta –“Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi” – che viene male interpretata dagli altri apostoli. Gesù intendeva che Giovanni non sarebbe morto di morte violenta, ma avrebbe atteso fino a quando non fosse venuto a prenderlo. Il futuro dei due apostoli è diverso. Pietro va a Roma e muore sulla croce per il Signore; Giovanni rimane in Oriente, subisce la persecuzione, scrive il Vangelo e l’Apocalisse e muore di morte naturale. La volontà di Dio ha determinato il corso della vita dell’uno e dell’altro. Ognuno deve percorrere la strada che Dio gli mostra. Giovanni è stato il testimone oculare di tutti gli avvenimenti che racconta e quindi la sua testimonianza è veritiera. Quel che ha scritto non è una costruzione della sua intelligenza né parto della sua fantasia, né il risultato di una speculazione, ma semplicemente una testimonianza. Pur non avendo bisogno della testimonianza umana, Dio intende servirsene. Perciò i testimoni umani devono sempre di nuovo evangelizzare, trasmettere cioè la fede cristiana. E lo faranno nel miglior modo possibile se si atterranno ai testimoni oculari e, in particolare, a colui che è stato più vicino al Signore, ossia aGiovanni. Il suo Vangelo è una delle opere più grandi e più belle della letteratura mondiale e senza dubbio il più bel libro del Nuovo Testamento e dell’intera Bibbia. 

Preghiera

«Quale grazie vi renderemo, o beati apostoli, per tante fatiche che avete sostenuto per noi? Mi ricordo di te, o Pietro, e ne rimango stupito; mi ricordo di te, o Giovanni, e mi struggo in lacrime. Non so che dire, non so proferire parola contemplando le vostre sofferenze. Quante prigioni avete sofferto! Quante catene avete onorato! Quanti tormenti avete sostenuto! Quante maledizioni tollerate!» (san Giovanni Crisostomo). 

Agire

Leggiamo con attenzione il Vangelo di Giovanni. Incontreremo un apostolo innamorato di Gesù che vuol far capire agli uomini che Dio è agàpe, amore fraterno, gratuito e oblativo, che non guarda i nostri peccati ma sovrabbonda sempre nella misericordia e nel perdono.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Michele De Rosa, vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione