"Una ricerca dalle procedure inquietanti"

Il presidente della Conferenza Episcopale tedesca, mons. Robert Zollitsch, commenta con preoccupazione gli esperimenti di clonazione negli Stati Uniti

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In un comunicato diffuso ieri, il presidente della Conferenza Episcopale tedesca, monsignor Robert Zollitsch, arcivescovo di Friburgo in Brisgovia, ha espresso il suo punto di vista sulle sperimentazioni di clonazione negli Stati Uniti.

La notizia che gli scienziati americani siano riusciti a produrre cellule staminali umane è fonte di “grave preoccupazione, soprattutto per quanto riguarda la problematica etica”, scrive Zollitsch in una nota pubblicata sul sito della Deutsche Bischofskonferenz (DBK).

“La Conferenza Episcopale tedesca – si legge ancora – è riconoscente per il fatto che eminenti scienziati di varie discipline abbiano espresso i loro fondamentali dubbi etici”. Il testo ricorda, inoltre, che in Germania, così come in tanti altri Paesi, la clonazione riproduttiva è vietata, e che la Chiesa cattolica ha chiesto più volte di mettere al bando a livello mondiale la discussa tecnica. Come osserva Zollitsch, tale ricerca apre la porta alla “terrificante possibilità” di clonare esseri umani e più volte è stata accompagnata da procedure “inquietanti”.

“Senza dubbio – continua il presidente della DBK – sono stati creati e distrutti molti embrioni per gli esperimenti”. Per ottenere gli ovuli necessari, secondo Zollitsch, le donne coinvolte, non solo hanno subìto una strumentalizzazione “altamente discutibile”, ma sono anche state esposte a “pericolosi e nocivi effetti collaterali”. “Cresce la preoccupazione, anche tra gli stessi scienziati, che vengano quindi superati quei limiti che, per fondamentali motivi etici, non sono permessi all’uomo”, conclude l’arcivescovo di Friburgo.

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Jill Carnà

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