Riprendiamo di seguito il testo del saluto pronunciato oggi dal Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense (PUL), monsignor Enrico dal Covolo, alla presentazione del nuovo volume di Giuseppina Battista, “Teologia dell’educazione cristiana: pluralità di modelli e di strategie. Un’antologia di testi” (LUP, Roma 2013, 600 pp).
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Cari Professori e Studenti,
Illustri Ospiti,
sono felice di porgere a voi tutti il mio caloroso saluto, in occasione della presentazione del ponderoso volume della professoressa Giuseppina Battista, docente nella nostra Università Lateranense, precisamente nell’Istituto Pastorale Redemptor Hominis, nella sezione di specializzazione denominata appunto Teologia dell’educazione.
Ho letto e apprezzato nel libro lo studio serio e approfondito e l’efficace sezione antologica che l’accompagna. In essa ho trovato anche alcune pagine sul sistema preventivo promosso da san Giovanni Bosco (pp. 448-451), ma naturalmente lascio agli altri illustri professori che interverranno, e che ringrazio, il compito di relazionare sull’opera della professoressa Battista e di approfondirne i contenuti.
Permettetemi soltanto di sottolineare come ci sia un intreccio intenso e profondo tra sviluppo umano e sviluppo cristiano, e come questa trama – nella complessità dell’epoca contemporanea – si presenti contrassegnata da molte urgenze ed emergenze. E’ urgente e necessario interpretare la vita e il mondo che cambia, e la teologia dell’educazione ci offre un valido contributo, in quanto ci propone lo studio sistematico dei problemi educativi alla luce della fede cristiana.
La teologia dell’educazione ha come oggetto proprio la Parola di Dio che riguarda l’educazione, Parola incarnata in una molteplicità di avvenimenti, di linguaggi, di prassi e di istituzioni ecclesiali. Con la sua Parola Dio continua a educare il suo popolo!
Estremamente importante resta il dialogo fra teologia e scienze umane – cioè fra la scienza di Dio e le scienze dell’uomo –. Ma occorre tener conto che l’avvicinamento di questi due grandi ambiti è tanto opportuno quanto difficoltoso: i tradizionali modelli di rapporto fra la teologia e la pedagogia cristiana, per esempio, oggi tendono a ridefinirsi secondo nuovi paradigmi dialogici di tipo multidisciplinare o interdisciplinare, fra l’altro descritti nel volume “storico” di Giuseppe Groppo, docente emerito di questa disciplina nell’Università Pontificia Salesiana, proprio sulla Teologia dell’educazione.
Da parte nostra – della nostra Università, intendo dire, e in particolare dell’Istituto Pastorale Redemptor Hominis – dobbiamo impegnarci perché tale dialogo possa svilupparsi e intensificarsi, in un clima di sempre maggiore comprensione reciproca, cercando le motivazioni comuni a servizio della promozione e crescita integrale dell’uomo, nella sua dimensione più autentica di persona e di cristiano, orientato verso quella vita buona (portatrice di senso e significato), in cui il voler essere e il dover essere coincidono, una vita animata dall’amore per il bello, il bene, il vero, l’eterno.
Con simili intendimenti noi avvieremo nel prossimo anno accademico 2013-2014 la riflessione dedicata alla pastorale universitaria, intesa come via privilegiata per fronteggiare l’emergenza educativa del momento presente e per formare i formatori alla vita buona del Vangelo.
Concludendo, vorrei citare ciò che ha scritto la professoressa Battista nel volume che stasera viene presentato, e cioè che “la materia proposta… vuole rimanere cantiere aperto a servizio degli educatori, delle nuove generazioni e degli educatori-educandi…, rimanendo spazio di una riflessione in favore della promozione di principi educativi che rendano l’opera dell’educazione condivisa, condivisibile e partecipata per il bene comune dell’umanità intera” (pp. 334-335).
Con questo proposito e con questo augurio – che faccio miei – porgo i miei complimenti alla professoressa Battista, rinnovando il mio cordiale saluto a tutti i presenti.