L’arcivescovo di Rio de Janeiro, monsignor Orani João Tempesta, consacrerà la Giornata Mondiale della Gioventù 2013 alla Madonna di Fatima, quando, domenica 12 e lunedì 13 maggio, presiederà le celebrazioni in Portogallo. Lo ha riferito lo stesso Arcivescovo, lo scorso lunedì 6 maggio, a margine della riunione del Consiglio delle Comunicazioni sociali, di cui è anche il presidente, svoltasi presso la sede del Senato Federale a Brasilia.
Monsignor Tempesta guiderà quest’anno le celebrazioni organizzate a Fatima nell’ambito del Pellegrinaggio internazionale di maggio. Ogni anno, il vescovo di Leiria-Fatima invita infatti un vescovo di una diocesi del mondo a presiedere le celebrazioni, che coincidono con l’anniversario della prima apparizione della Madonna di Fatima – il 13 maggio del 1917 – ai pastorelli Francisco e Giacinta Marto, e alla loro cugina Lucia dos Santos.
Monsignor Tempesta ha dichiarato di aver accettato “con grande gioia” l’invito di monsignor António Marto, aggiungendo che “coglierà l’occasione” per consacrare la Giornata Mondiale della Gioventù alla Vergine di Fatima.
“Per mia grande gioia – ha detto il presule – lo stesso Papa Francesco ha chiesto che il suo pontificato venisse consacrato alla Nostra Signora di Fatima”. In questo modo, ha proseguito, “convergeranno nello stesso giorno tre eventi importanti: la grande solennità di Fatima, i giovani che saranno consacrati a Maria e la consacrazione del nuovo pontificato”.
“Per tutti noi è un grande momento di collocarci davanti al messaggio di Fatima, al suo significato e al suo appello alla conversione”, ha proseguito l’arcivescovo.
Secondo monsignor Tempesta, consegnando la GMG nelle mani della Madonna “noi non consacriamo la giornata in quanto entità”, ma “consacriamo la gioventù, così che, ascoltando il messaggio di Fatima, anche loro possano sentire di avere una Madre molto presente nelle loro vite, e possono vivere veramente questo messaggio di chiamata e di cambiamento”.
Alla domanda di ZENIT su cosa si aspetti dall’evangelizzazione di oggi, l’arcivescovo di Rio ha risposto: “Quando gli apostoli iniziarono a predicare il Vangelo, non hanno aspettato che la gente venisse a loro. Andarono di città in città, di regione in regione per predicare il Vangelo. Questo ha permesso loro di diffondere il Vangelo per il mondo. Se fossero rimasti dov’erano, non sarebbero mai usciti da Gerusalemme”.
“Ed è quello che Papa Francesco sta ribadendo costantemente, riprendendo anche il documento di Aparecida – ha aggiunto il presule -. La stessa Chiesa del Brasile ci dice che dobbiamo andare dove è il popolo, di andare di casa in casa, nei quartieri, dalla gente, a predicare il Vangelo, la Parola di Dio”.
Ha concluso mons. Tempesta: “Tutti – sacerdoti e laici compresi – siamo chiamati alla missione evangelizzatrice ovunque ci sia gente, sia geograficamente parlando, che nelle varie situazioni umane”.
(Traduzione a cura di Jill Carnà)