La presidenza del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) ha incontrato la stampa per riferire del recente incontro con papa Francesco. Il Santo Padre ha incontrato alcuni presuli del CCEE, dopo il suo storico incontro con il Papa Copto Tawadros II.
Il presidente del CCEE, il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e primate d’Ungheria, ha detto ai giornalisti che il Santo Padre ha ascoltato con interesse la presentazione delle loro attività per l’anno venturo.
Tra i programmi spicca un imminente seminario incentrato sul 1700° anniversario dell’Editto di Milano dell’Imperatore Costantino, che mise fine alle persecuzioni anticristiane. Il seminario, che è stato organizzato dal Patriarcato Ortodosso Ecumenico assieme al CCEE, discuterà il tema La libertà religiosa oggi. Il Patriarca Ecumenico Bartolomeo aprirà i lavori del seminario. Numerosi relatori in rappresentanza delle comunità ebree, ortodosse, cattoliche e musulmane esporranno varie prospettive sul tema della libertà religiosa.
La libertà religiosa, ha osservato il cardinale Erdő, “è un tema significativo, al punto che le dedicheremo la nostra prossima Assemblea Plenaria che avrà luogo in ottobre a Bratislava”. Il tema dell’Assemblea Plenaria sarà: Dio e Stato: l’Europa tra secolarizzazione e secolarismo.
Il presidente del CCEE si è soffermato sulla cristianofobia in Europa, in Medio Oriente e in tutto il mondo, affermando che i recenti rapporti dall’Osservatorio Europeo hanno denunciato un crescente trend discriminatorio contro i cristiani.
Il cardinale Erdő ha aggiunto che i vescovi europei hanno espresso la loro solidarietà ai cristiani del Medio Oriente. Recentemente il CCEE ha inviato una lettera al Papa Copto Tawadros II, manifestando vicinanza alla Chiesa Copta in seguito agli attacchi contro i cristiani in Egitto. È stata inoltre menzionata l’attuale situazione in Siria, dove sono stati sequestrati i Metropoliti Siro-Ortodosso e Greco-Ortodosso di Aleppo.
“Speriamo di poter trovare una soluzione attraverso il dialogo non solo per i cristiani ma anche per le inumane condizioni in cui versa il paese. Sicuramente tutti i cristiani stanno pregando per la pace nella regione. Riteniamo che i rapimenti dei due metropoliti siano una provocazione e possiamo solo offrire parole di speranza a coloro che soffrono”, ha detto il cardinale Erdő.
Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e vicepresidente del CCEE ha sottolineato un’importante iniziativa sostenuta dai vescovi europei: la campagna Uno di Noi.
L’iniziativa civica punta alla protezione giuridica della vita umana e all’integrità di ogni essere umano fin dal concepimento. La campagna è stata diffusa per tutta Europa, raccogliendo migliaia di firme che sollecitano l’ordinamento a tutelare l’embrione. Domenica 12 maggio la campagna Uno di Noi, raccoglierà firme per tutta Roma.
“Si tratta di un gesto positivo e concreto affinché la coscienza dell’Europa non smarrisca il rispetto dei valori fondamentali nel riconoscere la difesa e la promozione della vita umana in tutte le sue forme e fasi”, ha detto il cardinale Bagnasco. “Noi sosteniamo questa iniziativa; questa è una risposta non solo dei cristiani ma di tutti gli europei”.
In Polonia la campagna è cresciuta in modo esponenziale dal momento del suo lancio. Secondo l’arcivescovo di Przemyś e vicepresidente del CCEE, Józef Michalik, molti giovani hanno partecipato attivamente nella raccolta di firme per la campagna.
“Ciò che desta più interesse riguardo la campagna è il fatto che è promossa da laici. Di certo noi vescovi la sosteniamo ma non ne siamo gli iniziatori. È meraviglioso vedere il risveglio della coscienza umana in questa campagna”, ha detto monsignor Michalik.
I laici, ha aggiunto l’arcivescovo polacco, sono riusciti a raccogliere più di 600mila firme per la campagna Uno di Noi senza alcun aiuto diretto. “Questo è un segno particolarmente positivo per tutta Europa”, ha aggiunto il presule.
Anche il cardinale Bagnasco ha sottolineato il ruolo giocato dai giovani nella campagna. “I giovani sono molto più liberi degli adulti. Sono liberi dagli schemi ideologici e dalle diatribe del passato e, per questo, più propensi a vedere la verità delle cose, anche per cambiare o modificare le loro opinioni”, ha detto il porporato. “Questo è un fatto importante, una grande promessa per tutta l’Europa”.