Lettura
La presenza dello Spirito Santo trasforma le sofferenze di questo mondo in gioia. Ciò avviene in coloro che hanno fatto posto nella loro vita a Cristo Salvatore e Redentore. La vita del cristiano è contrassegnata dalla croce. Ma il cammino verso di essa non termina il Venerdì Santo: sfocia nella Risurrezione, la domenica di Pasqua. Le sofferenze si trasformano nella gioia che nasce dalla partecipazione al mistero pasquale, mistero di morte e di vita, di tenebre e di luce, di odio e d’amore.
Meditazione
Alla fiducia nello Spirito Santo bisogna aggiungere la forza che deriva dalla vittoria di Cristo sulla morte. I suoi lo rivedranno. Ci sarà di mezzo solo una breve separazione, a cui seguirà la perenne visione e la dimora presso di Lui. Queste parole alludono, da un lato, alla visione corporea di cui i discepoli godranno dopo la Risurrezione, dall’altro, alla visione interiore quando il divino Maestro glorificato vivrà in ciascuno dei suoi. La morte e la Risurrezione di Gesù, che per i discepoli equivalgono a perderlo e a riconquistarlo, portano ad un mutamento tanto radicale che il Signore, per rappresentarlo, ricorre all’immagine della partoriente. Costei ha paura del parto e piange per il dolore, ma quando il suo bambino è nato, in un attimo dimentica tutto. Così accadrà per i suoi. I dolori del Signore sono in certo senso le doglie del parto con cui verrà alla luce un nuovo tempo, una nuova vita. La tristezza sarà presto superata e la gioia rimarrà per sempre. Il dolore si muterà in gioia, la morte in vita, perché la sconfitta di Gesù è una vittoria. Questo vibrante grido di gioia non si spegnerà più, dando ai cristiani una serenità e una gioia incrollabili. Normalmente, noi cristiani siamo considerati come persone troppo serie, che non sanno godere delle gioie oneste della vita. E spesso questo è vero. Il nostro viso, invece, deve essere sempre raggiante perché possediamo Cristo. Durante la visita pastorale, mi recai presso una donna malata che giaceva nel letto da venticinque anni. Il suo volto era raggiante e i familiari mi dicevano che era lei a dare coraggio a chi aveva un problema e soffriva per questo. In questa signora si erano realizzate le parole del Signore: “Nessuno potrà togliervi la vostra gioia”. Questo, però, è il frutto di una fede gioiosa e incrollabile.
Preghiera
«O Gesù, tu che sei la fonte della gioia, dammi un volto sereno e gioioso. Fa’ che i fratelli che incontro ogni giorno sul mio cammino comprendano che sei stato tu a trasformare la mia tristezza in gioia, la tendenza a chiudermi in me stesso nella capacità di essere accogliente, premuroso e sempre allegro».
Agire
Oggi, nonostante le difficoltà che incontrerò, mi sforzerò di avere un volto gioioso, frutto della mia comunione con Dio e con i fratelli.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Michele De Rosa, vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it