A tutte le persone che sono oggi nel continente europeo e che si trovano in difficoltà per l’attuale crisi economica, che si sentono sole, che hanno perso o sono in cerca di un lavoro e che, a causa della grave crisi di senso e di fede, fanno fatica a guardare al futuro, ai giovani in particolare, vogliamo dire che la Chiesa in Europa è vicina e li invita a non perdere la speranza. In quest’anno della fede ricordiamo con piena convinzione quanto il beato Giovani Paolo II diceva 10 anni fa, nell’Esortazione Ecclesia in Europa: “Gesù Cristo è la fonte di speranza per l’Europa”.
Allo stesso tempo, invitiamo tutti a non lasciare che paure ed egoismi offuschino la carità che ha sempre contraddistinto il nostro continente, ma a riscoprire invece l’importanza della famiglia, il valore del dono e dell’accoglienza, facendosi prossimo dei più bisognosi.
Cogliamo l’occasione anche per ringraziare tutte le persone, che mosse dalla fede, sono promotori di opere caritative e di assistenza a livello locale, nazionale ed internazionale. L’aiuto che esse recano è risposta sollecita e concreta ai molti bisogni materiali, ma è anche segno dell’amore affidabile di Dio che in Gesù Cristo si è fatto prossimità a tutti.
Invitiamo inoltre i cristiani del Continente a cogliere l’occasione della “Giornata dell’Europa” – ‘comunità di destino’come l’aveva chiamata Robert Schuman il 9 maggio 1950 – per riflettere sul loro impegno nella costruzione di una società europea aperta all’Assoluto e improntata su verità, su giustizia, su solidarietà e libertà: pilastri della pace come ebbe a definire Papa Giovanni XXIII, cinquant’anni fa, nella Pacem in terris.