Dialogo e collaborazione tra le diverse comunità etniche e religiose e la preoccupazione per l’ingente numero di profughi siriani rifugiati in Libano. Questi gli argomenti al centro dei “cordiali colloqui” tra Papa Francesco e il Presidente della Repubblica libanese, il Sig. Michel Sleiman.
Il Presidente è stato ricevuto dal Pontefice, questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano; dopodiché ha incontrato il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, il quale era accompagnato dal Segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Dominique Mamberti.
Secondo quanto riferito da una nota ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede, nel corso dell’Udienza, si è parlato della situazione nel Paese dei Cedri, “sottolineando l’importanza del dialogo e della collaborazione tra i membri delle diverse comunità etniche e religiose, che compongono la società e ne costituiscono la ricchezza, in favore del bene comune, dello sviluppo e della stabilità della Nazione”. A tale riguardo, “sono stati espressi i migliori voti per la formazione del nuovo Governo, che dovrà affrontare importanti sfide a livello nazionale e internazionale”.
Inoltre, prosegue la nota, il Santo Padre Francesco e il presidente Sleiman si sono soffermati anche sulla situazione regionale, “con speciale riferimento al conflitto siriano”. Particolare preoccupazione ha destato “l’ingente numero di profughi siriani che hanno cercato rifugio in Libano e nei Paesi vicini e per i quali, come per tutta la popolazione sofferente, si è invocata una maggiore assistenza umanitaria, con il sostegno della Comunità internazionale”. Si è quindi auspicata “una pronta e proficua ripresa dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi, sempre più necessaria per la pace e la stabilità della Regione”.
Durante i colloqui, conclude il comunicato, “non è mancato di ricordare la delicata situazione dei Cristiani in tutto il Medio Oriente ed il significativo contributo che essi possono offrire alla luce dell’Esortazione Apostolica post-sinodale Ecclesia in Medio Oriente“, che costituisce “un importante punto di riferimento per le comunità cattoliche e per le società della Regione”.