Un padre che rientra a casa dalla caserma in cui lavora, a Siracusa, e chiede alla moglie, impegnata a far quadrare i conti di casa cucinando piatti semplici: “Stasera cosa mangiamo, grilli?”. E una ragazzina di tredici anni, alta, magra, con i capelli a caschetto, che fraintende lo scherzo e immagina un’invasione di insetti sulla tavola intorno alla quale siedono insieme a lei i fratelli Rosario, Beppe e Anna.
Comincia così il romanzo autobiografico di Catena Fiorello “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, edito da Rizzoli. Un libro intimo, commovente, esilarante in cui l’autrice racconta attraverso ricordi personali – legati ai sapori e ai profumi tipici della cucina siciliana e di una tradizione povera del gusto – la sua visione non soltanto dell’arte gastronomica, ma dei valori che si apprendono mangiando. Un libro per riscoprire l’incanto di stare insieme e di condividere il calore della tavola e della famiglia.
Martedì 7 maggio, alle ore 16.00, presso la hall del Policlinico universitario “Agostino Gemelli” (largo Gemelli 8, Roma), Catena Fiorello presenterà il volume nel corso del nuovo appuntamento de “Il cielo nelle stanze”, l’iniziativa ideata e promossa dal nosocomio dell’Università Cattolica e dalle librerie Arion.
La conversazione sarà guidata dal giornalista Luciano Onder, che, fondendo le note competenze in campo sanitario con la sua passione per la lettura, stimolerà il confronto tra scrittori e pubblico.
L’incontro, come di consueto, si svolgerà nella cornice della hall dell’ospedale dove un centinaio di persone potranno assistere dal vivo, ma si diffonderà nell’intero Policlinico grazie al sistema televisivo a circuito chiuso che collega oltre 1.300 degenti, nonché i loro familiari, il personale medico e sanitario, gli studenti e i volontari presenti. Si consentirà così anche alle persone ricoverate di trascorrere in maniera diversa e coinvolgente la permanenza nei reparti, seguendo l’evento in diretta dagli schermi delle stanze di degenza: una vera e propria occasione, assai apprezzata, di booktherapy.