L'eroicità dei Santi

Il Fondatore dell’Opus Dei spiega la festa di Tutti i Santi

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di San Josemaría Escrivá de Balaguer

ROMA, martedì, 30 ottobre 2012 (ZENIT.org).- Tutti i santi. Festività di coloro che godono della visione di Dio.“Essere santi vuol dire, né più né meno, vivere come ha stabilito il Padre nostro che è nei Cieli. Mi direte che è difficile. E lo è; l’ideale è ben alto. Ma al tempo stesso è facile, perché è a portata di mano. Quando qualcuno cade ammalato, gli può capitare di non trovare la medicina adatta. Sul piano soprannaturale questo non avviene. La medicina è sempre vicina: è Cristo Gesù, presente nella Sacra Eucaristia, che ci dà la sua grazia anche attraverso gli altri sacramenti che ha voluto istituire.”

“Questa è la Volontà di Dio: la vostra santificazione”

Se non è per costruire un’opera molto grande, molto di Dio -la santità-, non vale la pena di dare sé stessi. Per questo, la Chiesa -nel canonizzare i santi- proclama l’eroicità della loro vita. (Solco, 611)

Arriverai a essere santo se hai carità, se sai fare le cose che gli altri gradiscono e che non offendono Dio, anche se ti costano. 
(Forgia, 556)

Voi e io facciamo parte della famiglia di Cristo, perché in lui Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà [Ef 1, 4-6]. La scelta gratuita di cui siamo oggetto da parte del Signore, ci indica un fine ben preciso: la santità personale, come san Paolo non si stanca di ripetere: Haec est voluntas Dei: sanctificatio vestra [1, Ts 4,3], questa è la Volontà di Dio: la vostra santificazione. Non dimentichiamolo, quindi: siamo nell’ovile del Maestro, per raggiungere questa vetta (…).

La meta che vi propongo — o meglio, la meta che Dio indica a noi tutti — non è un miraggio o un ideale irraggiungibile: potrei portarvi molti esempi di gente della strada, come voi e come me, uomini e donne, che hanno incontrato Gesù che passa quasi in occulto [Gv 7,10] per i crocicchi apparentemente più usuali, e si sono decisi a seguirlo, abbracciando con amore la croce di ogni giorno [Cfr Mt 16,24]. In questo tempo di sgretolamento generale, di cedimenti e di scoraggiamenti, o di libertinaggio e di anarchia, mi sembra ancor più attuale la semplice e profonda convinzione che, agli inizi del mio lavoro sacerdotale, e sempre, mi ha consumato nel desiderio di comunicarla a tutta l’umanità: queste crisi mondiali sono crisi di santi.
(Amici di Dio, 2-4)

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ZENIT Staff

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