Costruire una cultura della "vocazione educativa"

Al via oggi il Convegno nazionale degli insegnanti dell’Azione Cattolica che registrato circa 500 presenze

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ROMA, domenica, 14 ottobre 2012 (ZENIT.org) – Con il benvenuto del presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, Franco Miano, si è aperto questa mattina a Roma, presso la Domus Pacis in via di Torre Rossa 94, il primo incontro nazionale degli insegnanti che provengono dall’esperienza di Azione Cattolica. Titolo dell’iniziativa: Nella scuola con stile per costruire il domani.

Circa 500 i presenti, tra docenti, dirigenti scolastici e più in generale quanti si occupano per professione di educazione e che intendono consolidare attraverso un momento di formazione e confronto l’alleanza educativa tra l’Ac e il mondo della scuola.

Il presidente Franco Miano ha sottolineato quanto sia cara all’Azione Cattolica «un’idea alta di scuola» e quanto l’associazione sia impegnata nel «rimettere al centro la professione degli insegnanti, spesso penalizzata, a volte delegittimata dalla politica e dunque dalle stesse famiglie e dai ragazzi», e allo stesso tempo quanto sia necessario costruire una «cultura della vocazione educativa», indispensabile se vogliamo «rendere belle le nostre scuole, a partire dalla vocazione degli insegnati», ai quali spetta l’importante e irrinunciabile compito «di aiutare le persone a crescere nella loro pienezza di uomini e donne, attraverso un servizio educativo capace di trasmettere conoscenza, competenze e saperi, ma anche la formazione di una coscienza critica, senso del bene comune e della cittadinanza».

Nell’anno in cui celebriamo il Concilio Vaticano II, «che ridisegno il nostro impegno per i fratelli, allargando gli orizzonti educativi, siamo tutti chiamati, gli insegnati per primi», evidenzia il presidente nazionale dell’Ac, «a ridisegnare il nostro impegno per l’educazione e per la scuola e a lavorare di più per costruire “legami di vita buona”, indispensabili nell’aiutare il Paese a superare la crisi e lo sfilacciamento non solo economico che ci attraversa»».

Una vicinanza piena e sollecita al mondo della scuola, quella dell’Ac, ribadita anche da Maria Graziano, vicepresidente nazionale per il Settore Adulti di Azione Cattolica, che nell’introdurre i lavori ha ricordato come «nel decennio in cui la Chiesa si concentra particolarmente sulla sfida educativa, nel dialogo con le giovani generazioni, debba essere pieno il sostegno agli insegnanti e a tutti coloro che si spendono come educatori per professione».

Ma alla stesso tempo, la vicepresidente Graziano, ha sottolineato quanto sia importante chiedersi «di quali insegnanti hanno bisogno i ragazzi, i giovani, le famiglie, la società? Quale contributo possono offrire gli insegnanti affinché il “tempo delle crisi” divenga il “tempo delle opportunità”?». E ancora: «L’intento di questo nostro incontro è quello di tenere vivo il dibattito sulla scuola e sulle problematiche educative, consapevoli che questo tempo così complesso richieda un supplemento di “pensiero condiviso”».

Per la vicepresidente Adulti di Azione Cattolica, «Il confronto dei docenti non può che nascere dall’esigenza di cogliere ed accogliere con passione educativa le domande di senso dei ragazzi, facendo crescere in loro la consapevolezza che lo studio deve essere ricerca appassionata; perché, a partire dal mondo della scuola, essi devono superare le strutture di egoismo, le disuguaglianze ingiuste, le offese alla dignità dell’uomo, specialmente del più debole e indifeso».

«Agli insegnanti, oggi più che mai», ha concluso Maria Graziano, «si chiede di abilitare al senso critico ed al lavoro intellettuale serio, di aprire alla dimensione del trascendente come fondante e costitutiva dell’esistenza umana. Uno dei metodi che proponiamo per realizzare questo obiettivo è promuovere nel nostro territorio una concezione di educazione come sistema, come un insieme di “luoghi” (famiglia, scuola, parrocchia, associazioni ecc.) in relazione, ciascuno dei quali porta un contributo specifico all’obiettivo comune che è la maturazione umana integrale delle giovani generazioni».

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ZENIT Staff

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