Gesù Buon Pastore, punto di riferimento della Nuova Evangelizzazione

Il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, monsignor Eterovic, interviene alla prima Congregazione Generale

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di Luca Marcolivio

CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 8 ottobre 2012 (ZENIT.org) – Anno della Fede e Sinodo dei Vescovi sono due eventi strettamente legati e il primo avrà un “influsso assai positivo sul secondo”. Lo ha detto il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, monsignor Nikola Eterovic, nel suo intervento durante la prima Congregazione Generale della XIII Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sul tema La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana.

Dopo aver spiegato la struttura del Sinodo, e la sua lunga genesi, monsignor Eterovic ha ricordato che un tema analogo (L’evangelizzazione nel mondo moderno, 27 settembre-26 ottobre 1974) era già stato oggetto di una precedente Assemblea Generale Ordinaria, la terza dopo la conclusione del Concilio.

In quell’occasione papa Paolo VI ricordò che Gesù stesso “è stato assolutamente il primo e più grande evangelizzatore”, fino al sacrificio estremo sulla Croce. Il denominatore comune con il Sinodo attuale è quindi proprio Cristo, da cui “in continuità, con i nostri predecessori, vorremo ripartire”, ha sottolineato Eterovic a nome dei Padri sinodali.

Il presule ha poi citato a riferimento il dipinto del Buon Pastore che ritrova la pecorella smarrita (cfr. Lc 15,1-7; Mt 18,12-14), raffigurato nelle catacombe di Priscilla: un’icona in cui “si percepisce in modo particolare la gioia del Pastore nel riportare all’ovile la pecora perduta”.

L’immagine riprodotta nelle catacombe di Priscilla raffigura due pecore “fedeli, rimaste sempre con il Signore” e due alberi verdi, con altrettante colombe, che portano nel becco due ramoscelli d’olivo. I riferimenti biblici, ha spiegato Eterovic, vanno al granello di senapa, diventato un albero forte e robusto (cfr. Lc 13,19; Mc 4,31; Mt 13,31), e alla fine del diluvio universale (Gen 8,11).

Il Gesù Buon Pastore raffigurato nelle catacombe di Priscilla, tuttavia, è anche “un esempio riuscito di inculturazione del messaggio cristiano nella cultura greco-romana”. A livello iconografico, infatti, il richiamo è al Dio Ermes – per la precisione al cosiddetto “Ermes crioforo” (portatore d’acqua) – che porta sulle spalle un ariete e guida il gregge. Un segno di come tutte le culture non cristiane “devono essere purificate ed elevate dalla Buona Notizia del Signore Gesù, unico salvatore del mondo”.

Monsignor Eterovic ha poi ricordato il ruolo di Maria, invocata da Benedetto XVI a Loreto giovedì scorso, e di tutti i santi, ovvero quelle ‘pecore’ che, per prime, Gesù ha condotto all’ovile: su tutti il beato Giovanni Paolo II “che si è prodigato nel corso del suo pontificato di seguire la nuova evangelizzazione e che dal cielo non mancherà di seguire i nostri lavori”.

Il Sinodo è stato affidato anche all’intercessione dei nuovi sette santi che il Papa canonizzerà il prossimo 21 ottobre e a San Giovanni d’Avila e Santa Ildegarda di Bingen, proclamati ieri dottori della Chiesa.

L’obiettivo del Sinodo, in ultima analisi, è dunque quello di realizzare l’annuncio di Gesù Buon Pastore, alla ricerca delle “altre pecore”, che ascoltando la sua voce “diventeranno un solo gregge, un solo pastore” (cfr. Gv 10,16).

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ZENIT Staff

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