ROMA, venerdì, 5 ottobre 2012 (ZENIT.org) – Benedetto XVI ha “un pensiero vero, ben strutturato, informato da una vasta cultura, aiutato da una forte riflessione, e chiaramente espresso in maniera pittorica”, dice Rémi Brague.
Il filosofo francese Rémi Brague, vincitore del “Premio Ratzinger nel 2012” spiega che il “pensiero” del Papa è libero da quelli che favoriscono il pensiero estremista, da quelli che esagerano con l’emotività e che non mantengono sangue freddo”: cioe l’emotivita che impedisce di non montarsi la testa.
ZENIT ha incontrato il prof. Brague.
Nel presentarla in Vaticano, il cardinale Camillo Ruini ha parlato di un “vero filosofo” e di un “grande storico del pensiero e della cultura”. In che modo la filosofia e la storia ci arricchiscono con la sua esperienza?
Rémi Brague: Lascio al cardinale Ruini, che, credo abbia fatto molto per farmi vincere questo premio, la responsabilità di queste lodi.
La qualifica di filosofo non è stimata in Francia. Il filosofo viene presentato alla televisione come quello capace di riempire d’aria calda le banalità.
Sogno la possibilità di un equivalente dell’Ordine dei medici che possa sorvegliare la professione del filosofo. Esiste un reato di abuso della professione medica … Ma quando si tratta delle menti e del pensiero delle persone, molti si possono permettere di spargere veleno.
Così ho preferito appellarmi “professore di filosofia”, che è, obiettivamente, il mio lavoro. Non ho mai studiato la storia, e non sono degno di questo titolo di “storico” di cui sono a volte onorato.
Faccio della filosofia ciò di cui mi sento obbligato a fare nella storia del pensiero delle idee e dei sentimenti.
Lei è risultato vincitore del Premio Ratzinger. Cosa secondo lei è essenziale del pensiero di Joseph Ratzinger per superare questi tempi di crisi caratterizzati da nichilismo e relativismo, individualismo e edonismo?
In primo luogo, si tratta di un pensiero vero, ben strutturato, informato da una vasta cultura, sostenuto da una forte riflessione, espresso chiaramente e ampiamente ripreso. Il contenuto è classico: quello di un teologo, se è un vescovo a parlare soprattutto se si tratta di un vescovo non deve essere particolarmente originale, deve presentare la fede della Chiesa nella maniera più intelligente e convincente possibile.
Questo non contrasta con tutti gli “ismi” che lei ha indicato. Questo non contrasta soltanto con tutti gli “ismi” che lei ha indicato.Non nego l’importanza di queste categorie, o il pericolo di ciò che significano. Il Papa non si stanca mai di puntare il dito contro questi pericoli. Ma il suo stile di pensiero pone tutti questi “ismi” fuori dai circoli intellettuali.è libero da quelli che favoriscono il pensiero estremista, cioe l’emotivita che impedisce di non montarsi la testa.
[Traduzione a cura di Antonio Gaspari]