ROMA, giovedì, 4 ottobre 2012 (ZENIT.org) – A Guadarrama in Spagna è in corso di svolgimento l’Assemblea delle rappresentanti di tutti I monasteri di vita contemplativa dell’Ordine di Sant’Agostino.
Oltre un centinaio di monache agostiniane provenienti dai cinque continenti in cui è diffuso l’Ordine partecipano a questa Assemblea che ha fra gli scopi, oltre alla discussione sulla formazione e sulla dimensione vocazionale, la promozione di una migliore comprensione delle diverse modalità con cui si può vivere la vocazione contemplativa all’interno dell’Ordine, il rafforzamento dei vincoli di amicizia, la comunicazione con i monasteri che non sono confederati e il processo di rinnovamento delle Costituzioni.
L’Ordine di Sant’Agostino ha attualmente ottantatre monasteri di vita contemplativa: in questa assemblea le monache agostiniane desiderano approfondire la comprensione e l’esperienza della bellezza della vita contemplativa agostiniana, con riguardo alla ricca spiritualità che ne è alla base.
Il Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino, Padre Robert F. Prevost, all’apertura del Convegno ha sottolineato: “Noi, nella decisione di organizzare e promuovere questa Assemblea, abbiamo voluto scegliere la vita, cercare insieme i segnali di nuova vita nell’Ordine, nella vita contemplativa, nella Chiesa. Fondamentale nel nostro impegno a vivere lo spirito del Vangelo è la Regola del nostro padre sant’Agostino”.
Sant’Agostino scrive: “Il Signore vi conceda di osservare queste norme con amore, quali innamorati della bellezza spirituale ed esalanti dalla vostra santa convivenza il buon profumo di Cristo, non come servi sotto la legge, ma come uomini liberi sotto la grazia”. Da questa frase tratta dalla Regola, il Priore Generale ha tratto quattro fondamentali motivi, o “quattro dimensioni della vita dello spirito nella comunità monastica” che sono stati presi come filo conduttore dei lavori dell’Assemblea.
Spiega Padre Prevost: “È infatti l’amore, forza segreta dell’animo, che rende possibile e gioiosa l’osservanza della Regola. Per esporre subito un profondo pensiero agostiniano riguardante l’amore, si può dire così: la vita consacrata e, molto più, la vita monastica si abbraccia per un più grande amore, esige l’esercizio di un più grande amore, attende come premio un più grande amore”.
La bellezza spirituale o è Dio o è il riflesso di Dio nelle creature. “Agostino fu innamorato di questa bellezza, l’amò con tutte le fibre dell’animo, la cercò senza stancarsi, la pose nella Regola come meta della preghiera contemplativa, come risorsa delle ascensioni interiori, come sostegno del monaco nell’impegno ascetico” commenta il Priore Generale che a proposito della testimonianza delle monache agostiniane nel mondo contemporaneo ha aggiunto, rivolgendosi direttamente alle monache “Dio, dice san Paolo, diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero. Le vostre comunità sono infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo… Agostino, che ereditò da S. Paolo l’amore appassionato a Cristo, ne riprende il tema e lo propone ai suoi religiosi perché diffondano dovunque nel mondo l’amore e l’imitazione di Cristo”.
Da ultimo, sul motivo della libertà cristiana o dimensione carismatica, il Priore Generale ha sottolineato: “Questo motivo è proprio di colui che la tradizione ha chiamato dottore della grazia e perciò della libertà; dico della libertà cristiana che abbraccia tutta la vita e si estende nell’eternità”.