Scelti dal Signore

ROMA, martedì, 11 settembre 2012 (ZENIT.org).

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Lettura

Paolo, intervenendo nella vita della comunità di Corinto, suggerisce con decisione di riferirsi all’autorità della Chiesa, e di accettare di subire l’ingiustizia piuttosto che ricorrere ai tribunali pagani o abbandonarsi al litigio. La scelta di Dio e il compito che Lui ci affida: questo vale per la vita, come vediamo nel Vangelo, che ci presenta la chiamata dei Dodici apostoli. Gesù “li chiama a sé” e in loro compagnia prosegue il cammino della sua avventura terrena.

Meditazione

Luca indica l’origine della scelta operata da Gesù, che si ritira a pregare sul monte per tutta la notte. Gesù è il Figlio inviato dal Padre e svolge la sua missione sulla terra tenendo fisso lo sguardo e il cuore su Colui che l’ha mandato e sulla sua volontà. Tutta la sua vita e tutte le sue scelte esprimono la dipendenza dal Padre come espressione di quell’origine filiale che gli permette di agire con la potenza stessa del Padre. È l’aspetto fondamentale, costitutivo dell’identità di Gesù, e crea quel movimento di discesa che va dal Padre al Figlio, dal Figlio agli apostoli, con la nuova missione dello Spirito Santo. Gesù sceglie i Dodici tra i suoi discepoli. Comincia, così, a dare organicità alla sua opera e a impostare la sua missione prevedendone la continuità. Gesù non è soltanto un profeta che muove le folle e un maestro che indica la strada. La finalità ultima della sua opera è il Regno di Dio, che realizza nella storia degli uomini la sua prima tappa: è la Chiesa, comunità dei discepoli organicamente costituita. Le divisioni che insorgeranno tra i cristiani – come già nella comunità di Corinto – rendono palese la necessità di un riferimento autorevole, non solo per motivi disciplinari o organizzativi. Da parte nostra, tenere fisso il riferimento agli apostoli è una garanzia del rapporto con Cristo e rappresenta un elemento significativo del legame con lui. Dovremo lentamente imparare e sperimentare che persino le intemperanze e i tradimenti dei Dodici e dei loro successori – come pure degli altri cristiani – possono servire all’attuarsi del piano di Dio. La Chiesa cresce tra le debolezze umane e le consolazioni di Dio, e cammina nel tempo rendendo visibile e vicina la presenza del Signore. La folla di uomini che continuano a cercarlo e lo vogliono toccare può ancora imbattersi nel segno visibile della sua presenza.

Preghiera

Signore Gesù, che hai scelto i Dodici e continui a chiamare i nuovi apostoli perché stiano con te e ti seguano, ti preghiamo per i sacerdoti: rendili tuoi amici appassionati e affezionati, perché possano donarci la bellezza e la ricchezza del dono della tua persona. Ti prego, o Signore, per coloro che ancora tu chiami a seguirti.

Agire

Considererò con attenzione i sacerdoti della mia comunità, rinnovando lo sguardo e il cuore per riconoscerli come chiamati dal Signore.

Meditazione del giorno a cura di Don Angelo Busetto, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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