ROMA, domenica, 12 agosto 2012 (ZENIT.org) – Una nuova vittima della violenza in Colombia fra i membri del clero. Padre Pablo Sánchez Albarracín, 67 anni, della diocesi Cúcuta, parroco di “Santa María Madre de Dios” (Municipio Los Patios) è deceduto dopo 72 ore di agonia.
Il sacerdote, secondo quanto riferito dalla Radio Vaticana, era stato aggredito il 9 agosto scorso da un uomo che si era introdotto nella sua abitazione con un’arma da taglio: sin dal primo momento le sue condizioni erano apparse disperate. Secondo la polizia locale il prete era molto amato dai fedeli e non aveva mai ricevuto alcun tipo di minaccia.
In Colombia ormai sono decine i sacerdoti uccisi negli ultimi 40 anni. Molti sono stati assassinati dagli uomini del narcotraffico, altri dai paramilitari o dai gruppi della guerriglia.
Nella città di Cúcuta, da molto tempo, esiste un grave problema di ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini è praticamente inesistente. La Chiesa locale ha ricevuto numerose minacce e “richieste” di abbandono del territorio.
Lo scorso 15 luglio, il nunzio apostolico, monsignor Aldo Cavalli, aveva visitato la città per incoraggiare il personale ecclesiastico a continuare il lavoro pastorale. “La Chiesa non lascerà mai questa gente e non abbandonerà la sua missione evangelizzatrice”, aveva esplicitamente affermato il presule.
Già il 12 maggio scorso, un altro sacerdote, padre Gustavo Garcia, era stato ucciso da un uomo che voleva derubarlo del suo cellulare. Secondo l’episcopato colombiano fra il 1984 e il settembre 2011, nel Paese sono stati uccisi 2 vescovi, 79 sacerdoti, 8 religiosi e 3 seminaristi.