LISBONA, mercoledì, 6 giugno 2012 (ZENIT.org) - Qui di seguito l'indirizzo di saluto che Sua Eminenza il metropolita prof. dr. Gennadios di Sassima ha rivolto, ieri 5 giugno, ai partecipante al III Forum Cattolico - Ortodosso di Lisbona.
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È con grande gioia che il III Forum di dialogo tra il Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa della Chiesa Cattolica Romana (CCEE) e le Chiese ortodosse in Europa si sta svolgendo in questi giorni a Lisbona, questa città storica unica e incantevole, capitale del Portogallo, dove miriadi di santi e di martiri hanno confessato ed espresso la loro fede cristiana e la testimonianza della Chiesa indivisa.
Ci siamo riuniti, cattolici e ortodossi, provenienti da varie regioni di questo antico continente dell'Europa, sotto gli auspici di Sua Eminenza il Cardinale José da Cruz Policarpo, Patriarca di Lisbona.
Ho l'onore particolare e la gioia di trasmettere a tutti voi, vostre Eminenze, vostre Eccellenze, vostre Grazie, cari Padri e fratelli in Cristo, i saluti paterni e le preghiere di Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo, il quale vi augura un incontro fruttuoso e costruttivo, con risultati positivi per il beneficio delle nostre Chiese e per tutti gli altri cristiani che vivono in questo continente.
Il tema di questo terzo Forum, in particolare oggi, è molto importante e tocca i cuori e la vita di tutti i popoli: "La crisi economica e la povertà. Sfide per l'Europa di oggi". L'attuale crisi economica è una realtà senza precedenti nella storia di questo continente, dove molti paesi e molte società si trovano ad affrontare le tragiche conseguenze di una povertà finanziaria e sociale.
Milioni di persone perdono il lavoro, la disoccupazione è in rapida crescita, i giovani perdono anche le proprie speranze e guardano smarriti verso un futuro ambiguo e incerto. Molti rivolgono appelli e vengono nelle nostre chiese per trovare rifugio, chiedendo aiuto, assistenza morale e un incoraggiamento spirituale per superare le difficoltà.
La preghiera, la fede e la speranza sono gli unici strumenti "spirituali" che possiamo offrire come Chiese a chi è nel bisogno, a coloro che lottano per sopravvivere e per un futuro migliore, con dignità e rispetto per la sacralità e l'unicità del genere umano.
Il Patriarca ecumenico Bartolomeo, in qualità di primo leader spirituale tra gli altri primati della comunione ortodossa, dedica una grande attenzione ad ogni "dialogo" che si svolge tra le Chiese cristiane, e in particolare al dialogo teologico internazionale cattolico-ortodosso, nonché a questo Forum europeo, che con la benedizione di Dio è giunto alla sua terza riunione.
Cari fratelli e sorelle, l'unità a cui tutti noi aspiriamo è un dono dall'alto, che dobbiamo perseguire con perseveranza ma anche con pazienza; non è qualcosa che dipende unicamente da noi, ma soprattutto dal giudizio e dal kairos di Dio. Tuttavia, questo sacro dono dell'unità è qualcosa che esige da noi anche una radicale conversione e un riorientamento, in modo che possiamo umilmente tornare alle nostre radici comuni nella Chiesa apostolica e nella comunione dei santi, ma anche che possiamo affidarci e sottometterci al regno celeste e all’autorità di Dio.
Allora, rinnoviamo insieme il nostro impegno per il dialogo, la collaborazione e l'unità come strada verso la riflessione e il rinnovamento. E facciamo in modo che la nostra deliberazione sia un'offerta a Dio nella preghiera, nel nostro sincero desiderio di essere "una cosa sola" (Gv 17, 21) in risposta al comandamento e alla volontà di nostro Signore.