CITTA' DEL VATICANO, giovedì, 21 giugno 2012 (ZENIT.org) - Un invito a perseverare nel suo compito di sostegno ai cristiani di Terra Santa e altri regioni orientali, malgrado il momento di crisi che penalizza le popolazioni e il dialogo ecumenico e interreligioso.

E' questo l'incoraggiamento che il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto alla Roaco - Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali, ricevuta questa mattina in Udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico.

Invitando a garantire la necessaria assistenza umanitaria, il Papa ha riaffermato la sua vicinanza alle grandi sofferenze dei fratelli e delle sorelle di Siria.

A conclusione dell’incontro, il Pontefice ha “confidato” ai presenti di aver affidato alla protezione della Madonna il suo prossimo viaggio in Libano dove andrà a porre il sigillo sull’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi.

La Roaco è un comitato che riunisce tutte le agenzie e le opere di vari Paesi del mondo, che s'impegnano al sostegno finanziario e spirituale in settori vari, particolarmente nella Terra Santa e in altre regioni orientali dove la fede affronta situazioni difficili. 

Nel suo discorso, Benedetto XVI ha ricordato che nel 2007 ha invitato la Roaco a “perseverare in quel movimento di carità che, per mandato del Papa, la Congregazione segue affinché in modo ordinato ed equo la Terra Santa e le altre regioni orientali ricevano il necessario sostegno spirituale e materiale per far fronte alla vita ecclesiale ordinaria e a particolari necessità”.

Parole, ha sottolineato, “che ora desidero ribadire con forza tale esortazione anche per rimarcare le pressanti necessità del momento attuale”.

Soffermandosi sull’Oriente, “madrepatria di antiche tradizioni cristiane”, il Santo Padre ha evidenziato come esso sia particolarmente interessato dal processo posto in essere dalla crisi economico sociale attuale. Un processo “che genera insicurezza e instabilità anche a livello ecclesiale e in campo ecumenico e interreligioso” arrivando a penalizzarne “seriamente il presente ed il futuro”.

Riguardo alla Siria, Benedetto XVI ha riaffermato la sua “vicinanza alle grandi sofferenze dei fratelli e delle sorelle, in particolar modo dei piccoli innocenti e dei più indifesi”.

“Non venga risparmiato alcuno sforzo anche da parte della comunità internazionale – ha esortato – per far uscire la Siria dall’attuale situazione di violenza e di crisi, che dura già da molto tempo e rischia di diventare un conflitto generalizzato che avrebbe conseguenze fortemente negative per il Paese e per l’intera Regione”. 

Quindi l’appello, “pressante e accorato”, perché “davanti al bisogno estremo della popolazione, sia garantita la necessaria assistenza umanitaria, anche a tante persone che hanno dovuto lasciare le loro case, rifugiandosi nei Paesi vicini”.

 “Il valore della vita umana è un bene prezioso da tutelare sempre” è l’affermazione finale del Pontefice, che ha concluso il suo discorso affidando all’intercessione della Santissima Madre di Dio “le Chiese Orientali in madrepatria e nella diaspora”, affinchè venga portato ovunque “incoraggiamento e speranza per un rinnovato servizio al Vangelo”.