di Franco Olearo
ROMA, sabato, 23 giugno 2012 (ZENIT.org).– Adam, Nathan, David, Shane sono quattro poliziotti. I primi due sono sposati, il terzo non ancora e il quarto ha una figlia avuta da una passata relazione. Javier è un immigrato latino americano che ha una famiglia da mantenere ma che riesce con molta difficoltà a trovare un lavoro. I cinque uomini pur avendo spesso a che fare con bande giovanili, non comprendono all’inizio l’importanza della paternità, fino a quando un tragico evento che accade ad Adam li fa riflettere…
Il film chiarisce molto bene il valore della paternità all’interno della famiglia per un sereno sviluppo dei figli
Courageous conferma le buone doti di regia dei fratelli Kendrick ma questa volta la tematica religiosa si inserisce nel contesto del racconto in modo troppo retorico e programmatico.
Fireproof (2008), è stato un grosso successo di botteghino, un successo ben meritato. A fine 2008 è stato consuntivato un guadagno di 33 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 500 mila dollari. Tale risposta del pubblico è tanto più sorprendente in quanto nel film si parla senza reticenze della scoperta della fede in Gesù e ci sono frequenti riferimenti alla Bibbia.
La storia è interamente laica (nessun sacerdote è presente) e per di più drammatica: una coppia di giovani sposi ha deciso di divorziare ma è proprio con la scoperta della fede che lui riesce a riconoscere le proprie debolezze e a chiedere perdono per primo. Il successo è particolarmente meritato perché i risvolti umani della vicenda si armonizzano in modo naturale con i loro significati soprannaturali .
Forti di tanto successo e con la disponibilità di un budget più ampio, la Sherwood Pictures, la casa di produzione fondata dai fratelli Alex e Stephen Kendrick, entrambi pastori alla chiesa battista di Sherwood in Albany, Georgia, hanno messo in cantiere un progetto ben più ambizioso: Courageous decisi ad affrontare un altro tema caldo della famiglia: quello della paternità.
Se nel film precedente i protagonisti erano due, ora sono quattro le storie in parallelo: tre poliziotti e un immigrato sudamericano: tutti, in vario modo, prendono coscienza di quanto sia deleteria la mancanza della figura paterna, causa non ultima di certe deviazioni giovanili verso la delinquenza.
Durante la realizzazione del film ci sono stati scambi di opinione con sacerdoti cattolici che però non si sono evoluti in qualche forma di vera collaborazione. E’ un peccato perché il tema delicato che la Sherwood ha voluto affrontare avrebbe avuto una rilevanza più universale: è strano infatti vedere che anche il protagonista latino-americano della storia, che lo si sarebbe potuto facilmente immaginare come cattolico, sembra aderire alla fede battista.
E’ bello comunque anche notare come il film non manchi di sottolineare come una persona che si considera di fede deve comportarsi in modo irreprensibile non solo con la sua famiglia ma anche nell’ambito del lavoro e nel sostegno dei suoi compagni di lavoro.
Courageous conferma la qualità professionale dei film dei fratelli Kendrick (Alex in questo caso è anche il protagonista) sia nella regia (la storia è vivacizzata da sequenze di azione dei poliziotti contro alcuni spacciatori) che nella sceneggiatura.
Particolarmente intenso è il momento il cui Adam Mitchell scopre che sua figlia minore è stata uccisa in un incidente stradale: il suo colloquio con il pastore, alla ricerca di un senso dare a ciò che è accaduto è molto umano e spirituale al contempo.
“Sta solo a lei decidere se continuare ad essere arrabbiato per il tempo che non potrà più stare con sua figlia o essere grato per il tempo che ci ha passato”: gli suggerisce il pastore.
Nonostante l’impegno devoluto, in questo film manca quell’equilibrio che era stato raggiunto in Fireproof: fattisi più audaci, i fratelli Kendrick scivolano spesso nella frase dichiarata, nel sermone programmatico.
Alla fine Adam, deciso a rimediare agli errori che ha commesso con sua figlia, stenderà una sorta di decalogo del buon genitore (qualcosa di simile c’era anche in Fireproof ma era meglio amalgamato all’interno della storia) e inviterà gli amici a fare altrettanto. Il loro giuramento sul “decalogo del genitore” davanti al pastore, il loro intervento di domenica davanti all’assemblea dei fedeli mostra una certa inclinazione per la solennità cerimoniale.
E’ curioso il modo con cui Nathan intende esercitare la sua paternità protettiva nei confronti della figlia minorenne: la invita a una cena a tu per tu in un ristorante molto elegante e le propone un patto (anche qui!): lui avrà diritto di conoscere tutti i ragazzi che vorranno uscire con lei fino a quando lei avrà scelto quello giusto per il matrimonio e come pegno le regala un anellino. Lei si commuove e dice di si. Possibile che negli Stati Uniti le adolescenti “abbocchino” così docilmente alle proposte dei padri?
In film è disponibile in DVD in italiano
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Titolo Originale: Courageous
Paese: USA
Anno: 2011
Regia: Alex Kendrick
Sceneggiatura: Alex Kendrick, Stephen Kendrick
Produzione: Sherwood Pictures, Provident Films, Affirm Films
Durata: 124
Interpreti: Alex Kendrick, Ken Bevel, Kevin Downes
Per ogni approfondimento http://www.familycinematv.it/