Dublino celebra la famiglia e la gioventù

Monsignor Davies testimonia la vitalità dei giovani partecipanti al Congresso

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di Ann Schneible

DUBLINO, giovedì, 14 giugno 2012 (ZENIT.org) – “Rimanendo attenta alla gioia e all’apertura al Vangelo dei giovani che la Chiesa si rinnoverà”. Sono queste le parole di monsignor Mark Davies, vescovo della diocesi di Shrewsbury, in Inghilterra.

A Dublino, il presule ha tenuto, lunedì sera, una catechesi davanti ad un gruppo di quasi 1.000 giovani durante un evento organizzato dalla Comunità di Taizé. Monsignor Davies, intervenuto al 50° Congresso Eucaristico Internazionale alla guida di un gruppo di pellegrini inglesi, ha parlato con ZENIT della sua speranza che il Congresso possa aiutare a trasmettere la Buona Novella ai giovani e alle loro famiglie.

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Lei ha tenuto lunedì sera una catechesi durante un evento organizzato dalla Comunità di Taizé. Quale tipo di energia ha riscontrato tra i giovani che vi hanno partecipato?

Mons. Davies: L’energia non era data solo dalla gioia e dall’entusiasmo, che sono un dono speciale della gioventù a cui il beato Giovanni Paolo II spesso usava fare riferimento. Ma soprattutto quello che ho notato è l’attenzione, un vero spirito di apertura, da parte di quelle centinaia di giovani venute alla catechesi. Ho notato anche il loro desiderio di sentire, di ascoltare, di ricevere una catechesi ed un approfondimento della comprensione della fede, ma anche delle sfide della fede. Tutto questo mi ha particolarmente colpito durante l’evento presso lo Youth Space del Congresso.

Sono stati fatti dei paragoni tra questa iniziativa e la Giornata Mondiale della Gioventù ispirata da Giovanni Paolo II. In che modo questo evento si differenzia, soprattutto per quanto riguarda l’attenzione per l’Eucaristia?

Mons. Davies: Ho parlato con i giovani di quella promessa che il Santo Padre aveva chiesto sette anni fa a Colonia: che avrebbero promesso, nei loro cuori, di rimanere fedeli alla Messa domenicale nonostante le difficoltà e le distrazioni.

Spero tantissimo che questo Congresso possa permettere a questo messaggio e a questo nuovo impegno dei giovani di crescere qui nella nostra isola, e, naturalmente, spero in tutte le ripercussioni internazionali che un Congresso Eucaristico potrà suscitare.

Il tema principale della giornata di martedì è stata la famiglia. Quali sono le sfide nel portare rinnovamento alla famiglia, e soprattutto nell’indirizzare la famiglia, in particolare i bambini, a sviluppare una devozione più profonda verso l’Eucaristia?

Mons. Davies: Penso che la sfida principale sia incoraggiare la direzione che i genitori devono dare. Ricordo infatti i miei genitori che, durante l’infanzia, mi indicavano chiaramente il motivo reale per il quale ci riunivamo nella Messa: la visita al Santissimo Sacramento nella Chiesa. Penso che possiamo, in questa settimana, dare tale incoraggiamento ai genitori, aiutandoli in modo molto semplice e diretto a condividere questa fede e questa preghiera con i loro figli.

Penso anche ai giovani, che stanno riscoprendo la fede che alle volte era andata perduta nella generazione precedente. E penso che essi stessi avranno un chiaro vantaggio all’interno delle loro famiglie per aiutarle – forse anche ai membri più anziani – a riscoprire di nuovo la meraviglia della fede.

Lei è qui con un gruppo di pellegrini venuto dall’Inghilterra. Che cosa può offrire questo Congresso Eucaristico alla Chiesa cattolica inglese, specialmente riguardo all’idea della famiglia?

Mons. Davies: Penso che il sia una grande testimonianza qui al Congresso… Ciò che vogliamo incoraggiare è la chiarezza di questa testimonianza tra i cattolici d’Inghilterra, ma anche in molte parti del mondo occidentale.

C’è bisogno, infatti, di una testimonianza chiara sia dell’esempio che noi diamo come cattolici, sia della volontà di porre la buona novella del matrimonio a fondamento della famiglia.

In molte parti del mondo occidentale – compreso il mio Paese – tutto questo è molto minacciato; dobbiamo difendere, perciò, il matrimonio, adesso! Dobbiamo essere pronti a parlare a favore del matrimonio e spero che il Congresso darà questo coraggio.

[Traduzione dall’inglese a cura di Paul De Maeyer]


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ZENIT Staff

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