"Voi siete la luce del mondo"

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, martedì, 12 giugno 2012 (ZENIT.org).

Vangelo

Matteo 5,13-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

Lettura

Le due letture hanno alcuni temi in comune: la terra, il cibo, e la casa. A una terra senza acqua, fa da contrappunto una terra con o senza sale; alla farina e all’olio che non si esauriscono, ingredienti base del pane – nutrimento fondamentale della «casa» (1Re 17,15) –, si contrappongono il sale e la luce, applicata, quest’ultima, alla città e alla casa. La casa rappresenta la comunità che vive grazie ai doni della terra, e la luce evoca la diffusione dell’amore.

Meditazione

Siamo sale e luce. Gesù non dice “siete chiamati a essere; potreste essere; sarete” ecc. ma «voi siete»: siamo già sale e luce. Gesù proclama la nostra identità come cristiani. Non si tratta di una funzione, non siamo chiamati a fare qualcosa, a ricoprire dei ruoli, bensì a essere stabilmente, per sempre, in modo totalizzante, sale e luce. L’espressione «sale della terra», presa alla lettera, indica sterilità, distruzione, morte. La terra salata è un deserto. Deve possedere un significato simbolico. Il termine «sale» in greco è als (ἁλς), presente nella radice di alieys (ἁλιεύς), «pescatore», e thàlassa (θάλασσα), «mare». Essere sale della terra equivale a essere pescatori del mare. Poiché, biblicamente, il mare rappresenta il male, il residuo di caos primordiale presente all’interno della creazione, il pescatore è colui che sottrae i pesci (uomini) all’influsso del maligno. Essere sale della terra significa, quindi, assumere un atteggiamento fondamentale dell’esistenza orientato all’espansione del Regno. La prospettiva è quella della creazione: colui che è sale della terra partecipa dell’atto creativo originario di Dio, fa in modo, con il suo esserci, che il caos non prenda il sopravvento, e che sempre più persone vengano sottratte al potere del maligno. Il simbolo della luce rappresenta il principio di strutturazione dell’universo. All’inizio della Genesi la creazione della luce è l’evento che permette a Dio di portare avanti il resto della creazione. Senza luce, vi è solo il caos; con la luce, è possibile imporre un ordine sulla con-fusione, sul mondo indistinto. Essere luce del mondo significa riflettere l’unica Luce che è Cristo, e aiutare le persone ad accogliere il nuovo modello di pensiero rappresentato da Cristo stesso. Il cristiano, luce del mondo, offre, con la sua esistenza, un mondo nuovo di possibilità esistenziali orientate verso Dio.

Preghiera

Ti lodo, Signore, perché ci costituisci «sale della terra» e «luce del mondo».

Agire

Prendo consapevolezza del mio essere «sale» e «luce», e della responsabilità che ne deriva. 

La meditazione quotidiana è un servizio offerto dal Regnum Christi. Le riflessioni sul vangelo del giorno sono tratte da Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART.

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ZENIT Staff

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