ROMA, venerdì, 8 giugno 2012 (ZENIT.org) – Si terrà domani, sabato 9 giugno, presso il Seminario vescovile di Fiesole, Sala Toniolo, l’incontro dal titolo “Cattolici ed associazionismo cattolico all’opera. Un progetto politico oggi per l’Italia di domani”, promosso da Amici di Supplemento d’anima Collegamento Sociale Cristiano insieme a numerose associazioni del mondo cattolico toscano.
L’incontro, aperto da un momento di preghiera guidato da Mons. Simoni, Vescovo di Prato, dopo un saluto di Annamaria Cuccuini e Sergio Pezzati, sarà introdotto da Leonardo Bianchi, Docente universitario di Diritto costituzionale dell’Ateneo fiorentino e Vicepresidente di Amici di Supplemento d’anima.
Esso è diretto a verificare la concreta disponibilità di soggetti, espressione della società civile, a lavorare ad un progetto non di sola cultura politica o pre-politico, ma politico in senso proprio, che si raccordi, nel quadro della Carta d’intesa, sottoscritta a livello nazionale da più associazioni, e dell’iniziativa di Retinopera, cui Amici di Supplemento d’anima CSC e Carta d’intesa fra gli altri.
Queste ultime, aderiscono ad analoghe iniziative di partecipazione che stanno diffondendosi nel Paese con l’obiettivo di restituire una Speranza di autentico perseguimento del bene comune alle persone, alle comunità ed, in definitiva, all’Italia.
L’iniziativa nasce dall’ormai matura consapevolezza che occorra sia reagire alla dilagante disaffezione alla politica che coinvolge in modo conclamato una parte troppo grande della popolazione e sia prevenire prospettive di rischio della tenuta del Paese, di cui sono state celebrate le fondamenta nelle recente ricorrenza del 2 giugno.
Non si può rinunciare, se non a prezzo di una grave e colpevole omissione, ad assumere un ruolo politico di cittadinanza attiva integrale né come singoli, né come comunità. In questo progetto troveranno finalmente tutto lo spazio che meritano nella dimensione europea, proposte concrete su lavoro, economia e finanza, famiglia, welfare, democrazia e, trasversalmente rispetto a tutti questi temi, quella sfida educativa che, oggi più che mai, non può non costituirne insieme la premessa e la chiave di lettura.
Preliminarmente, occorre condividere un metodo di lavoro che veda tutte le energie migliori della società protagoniste dell’elaborazione di questo progetto, che si pone nel solco dei molti sentieri purtroppo interrotti della Costituzione repubblicana.
Di esso non potrà non costituire una parte strategica per il futuro un programma di seria formazione alla vita pubblica, scientificamente fondato e diretto a fornire un quadro di valori etici e di competenze da sperimentare, tornando ad arare e seminare il campo della civicità, della crescita e della democrazia, politica, economica e sociale.
Va chiarito, tuttavia, che non si mette vino nuovo in otri vecchie e che, quindi, un capitolo fondamentale di tale progetto consiste nel contribuire al ricambio della classe dirigente del Paese, come anche della Regione e del territorio, quella che, rimasta troppo a lungo al potere – talvolta blindandosi con adeguati congegni elettorali, di cui la Toscana si è resa maestra all’Italia – ai diversi livelli istituzionali e territoriali negli ultimi decenni, ci ha desolatamente, con le rispettive responsabilità politiche, portato fin qui.