ROMA, venerdì, 8 giugno 2012 (ZENIT.org).- “Riteniamo che sia utile sottolineare i nostri carismi: nati secoli orsono, gli Ordini Mendicanti hanno oggi un valore molto importante che possiamo condividere e offrire alla Chiesa” spiega Padre Robert F. Prevost, Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino che ha partecipato con il Vicario Generale dell’Ordine Padre Michael Di Gregorio alla riunione dei Superiori Generali degli Ordini Mendicanti. Padre Prevost, con il Cardinale Prospero Grech dell’Ordine di Sant’Agostino, parteciperà alla XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
I Superiori Generali degli Ordini Mendicanti si sono riuniti per riflettere sul contributo che insieme possono offrire alla Chiesa per quanto riguarda laNuova Evangelizzazione, argomento del Sinodo che avrà luogo dal 7 al 28 ottobre 2012 e che avrà come tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. All’incontro ha partecipato S.E. l’Arcivescovo monsignor Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che ha tenuto una riflessione sul ruolo che i religiosi possono avere nell’ambito della Nuova Evangelizzazione e sulle sfide che possono affrontare.
Dall’Unione dei Superiori Generali sono stati eletti e designati a partecipare al Sinodo dieci membri e fra di essi cinque appartengono agli Ordini Mendicanti: i Ministri Generali dei Frati Minori, Frati Conventuali e Frati Cappuccini, il Maestro Generale dei Padri Domenicani e il Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino.
Gli Ordini Mendicanti sono comparsi a partire dal sec. XIII in una fase di profondo cambiamento della società caratterizzata dalla rinascita delle città e dalla comparsa delle Università. I nuovi Ordini religiosi conservano la dimensione spirituale e contemplativa propria degli Ordini monastici, lo stile di vita e di preghiera, e allo stesso tempo si mettono come comunità al servizio della Chiesa.
Spiega il Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino: “Nel rispetto dei nostri carismi, come Ordini Mendicanti riteniamo importante incontrarci per riflettere su alcuni aspetti della nostra vita, in particolare sulla povertà evangelica e sulla fraternità, elemento che per noi Agostiniani è molto importante. La vita in comune per noi Agostiniani è elemento fondamentale del nostro carisma a cui va naturalmente aggiunto il servizio apostolico”.
Per quanto riguarda il Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, Padre Prevost sottolinea il contributo che gli Ordini Mendicanti potranno dare: “Avremo una presenza importante all’interno della realtà del Sinodo. Siamo convinti che ancora oggi abbiamo molto da dire e da offrire alla comunità cristiana non solo per via dell’esperienza e della storia ma anche e soprattutto per la nostra attualità, identità e azione, non come singoli frati o preti o religiosi ma proprio per la dimensione della Comunità e della fraternità che condividiamo. Noi vogliamo essere a servizio della Chiesa come comunità di religiosi. Abbiamo sottolineato questa dimensione nell’incontro fatto nei giorni scorsi: abbiamo riflettuto sulla teologia della nostra vita religiosa e sulle sfide del mondo attuale che ancora ha bisogno del messaggio che noi possiamo offrire”.
Padre Prevost spiega quale potrebbe essere il contributo degli Agostiniani nella Nuova Evangelizzazione evidenziando tre ambiti di azione: il servizio pastorale secondo il carisma agostiniano, l’impegno nell’ambito del rapporto fra fede e ragione, la testimonianza della fraternità dell’Ordine, il tutto svolto sempre e comunque là dove la Chiesa ha bisogno. “Per noi Agostiniani è importante camminare come comunità. Come confratelli consacrati offriamo al mondo una testimonianza resa nelle varie dimensioni della nostra vita. Parlo dell’impegno di fede che nasce dalla nostra vita spirituale, la dimensione contemplativa fatta di silenzio, ascolto, apertura alla presenza di Dio, al mistero della presenza di Dio. Oggi forse la gente non sa più come mettersi in ricerca di Dio. Io credo che noi come Comunità possiamo dire una parola sulla ricerca di Dio, tema molto agostiniano”.
Padre Prevost continua: “Sempre con apertura alla missione della Chiesa, dobbiamo essere dove più c’è bisogno. Noi come Ordine non abbiamo mai avuto un’unica dimensione dell’apostolato. Certamente ci sono propri la cultura, lo studio, la ricerca e l’investigazione teologica : ancora oggi ci sono molti Agostiniani che lavorano in questi campi e che possono contribuire alla missione della Chiesa in un mondo che cambia velocemente. Rispondere alle sfide del mondo di oggi in questo ambito è molto importante. Il Papa, anche citando Sant’Agostino, parla della necessità del binomio fede – ragione: credo che per noi Agostiniani c’è un compito che ci attende nella Nuova Evangelizzazione”.
Il Priore Generale dell’Ordine Agostiniano sottolinea un ulteriore ambito di azione: “Vivere uno stile di vita comunitario che può essere modello per il mondo che oggi è in crisi a livello economico e per quanto riguarda il rispetto della dignità delle persone. Noi, Comunità di fatto internazionale, possiamo essere presenza anche profetica che dice al mondo che è possibile vivere insieme, è possibile superare le differenze riconoscendo il valore delle varie culture e indicando come trovare la strada per un cammino comune. Noi come Ordine Agostiniano possiamo anche essere testimonianza che sprona altri a vivere in dialogo, comprensione, giustizia e accettazione della dignità delle persone per camminare insieme verso il Regno”.
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