di H. Sergio Mora
ROMA, mercoledì, 6 giugno 2012 (ZENIT.org) – “Psicologia e maturità nella vita consacrata” è il titolo del nuovo volume del sacerdote Eugenio Fizzotti, presentato, lunedì 4 giugno, nella sala Marconi della Radio Vaticana.
Un titolo che è tutto un programma e che lascia facilmente intuire la tematica affrontata nel lavoro. L’idea del libro, infatti, nasce nel 1968, in un momento in cui l’autore – come lui stesso ha raccontato – visse una “profonda crisi vocazionale”, tanto che al momento in cui doveva rinnovare i voti, aveva deciso “di lasciare tutto e tornare a casa”.
“Con l’appoggio di uno psicologo dell’Ateneo Salesiano”, ha proseguito don Fizzotti “iniziai il dottorato in psicologia e mi fu indicato come tema Frankl*, di cui non avevo mai sentito parlare”.
Grazie a questo, ha aggiunto, “ho risolto la mia crisi vocazionale e, come dissi allo stesso Frankl nei due anni in cui lavorai al dottorato a Vienna, se sono diventato sacerdote lo devo fondamentalmente a lui”.
Presenti all’incontro anche il cardinale Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, autore della prefazione del libro; Mons. Guillermo Ortiz Mondragon, vescovo messicano di Cautitlán; il prof. Aureliano Pacciolla, il direttore dell’Editrice Vaticana, e il caporedattore del TG2, Enzo Romeo.
Il cardinale Maradiaga ha ripreso il discorso su Frankl, affermando “che è stato un uomo provvidenziale per la psicologia clinica” considerando la “sua linea inedita da poco scoperta”.
L’insegnamento di Frankl, ha soggiunto il porporato, “non veniva soltanto dai classici, ma dalla vita e dal dolore. Egli, infatti, spesso ci ha ricordato che la vita non è soltanto un ‘qualcosa’, ma ‘l’occasione’ per qualcosa. Non basta sommare anni alla vita, ma bisogna mettere vita ai nostri anni”.
È questo uno dei punti fondamentali che Eugenio Fizzotti ha sviluppato nel suo libro, secondo il cardinale, “e sono sicuro – ha affemato – che aiuterà tanto, soprattutto in questo tempo dove si vive una crisi che, se affrontata con criteri validi, può diventare un’occasione di maturità”.
Il cardinal Maradiaga ha, poi, sottolineato, uno degli aspetti più originali del volume, ovvero: “la reattività-proattività; i criteri di maturità che ci presenta, come il senso dell’io e l’interrelazione con gli altri; la sicurezza emotiva; la percezione realistica della realtà; il senso di umorismo e la concezione unificatrice della vita”.
In particolare, “l’atteggiamento proattivo – ha detto ancora il presule – è una capacità di amare in modo profondo e disinteressato, alla ricerca di un bene intuito, creatività e responsabilità per raggiungere gli obiettivi, capacità di conoscersi ed accettarsi, di percepire la realtà in modo relativamente oggettivo, perché a volte nella vocazione o nell’esperienza della vita consacrata si pensa che sia tutto nella testa, quando è invece il cuore la vera porta”.
Sono questi sentimenti che, ha spiegato Maradiaga, “a volte abbiamo paura di condividere e non vogliamo mettere sul tavolo apertamente”, indispensabili, però, per l’atteggiamento proattivo.
Spiegando l’atteggiamento reattivo, il cardinale ha spiegato come esso sia “una tendenza a ripiegarsi su sé stessi, l’incapacità di amare gli altri in modo disinteressato; la carenza di creatività e responsabilità; la ricerca di gratificazione immediata”. “Quanta immaturità quando cerchiamo soltanto quello” ha esclamato.
Tale atteggiamento si traduce anche in “assenza di fiducia in sè e negli altri, oltre che nella sensazione diffusa di sentirsi aggrediti, tristi, e nella tendenza a autocommiserarsi”. Bisogna trovare il “giusto equilibrio tra questi due estremi” è dunque la conclusione del porporato, al fine di “costruire veramente la maturità”.
Ritornando, infine, al nucleo centrale del libro di don Fizzotti, il cardinale Maradiaga ha concluso dicendo: “Sono convinto che un atteggiamento proattivo nella vita consacrata ci aiuterà specialmente nella capacità di integrare emozioni e ragione”; e per “la coerenza tra azioni e convinzioni, per la fedeltà agli impegni e, soprattutto, per quel tema prezioso che il Papa sottolinea spesso che è la gratuità, un tesoro che abbiamo bisogno di riscoprire”.
* Viktor E. Frankl (1905-1997) è il fondatore della Terza Scuola Viennese di Psicoterapia”, nota in tutto il mondo come Logoterapia e analisi esistenziale. Ebreo di nascita è superstite di Auschwitz. Vanta 27 lauree honoris causa e ha insegnato in diverse università tra le quali di Vienna, Harvard, Dallas, Stanford, Pittsburgh.