Nel segno dell'Annunciazione, nuovi sacerdoti nati da Maria

Nove giovani frati francescani dell’Immacolata ordinati a Tarquinia

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di P. Alfonso M. A. Bruno, FI

ROMA, domenica, 25 marzo 2012 (ZENIT.org).- Nella chiesa di S. Francesco di Tarquinia (in provincia di Viterbo), nove giovani frati francescani dell’Immacolata hanno ricevuto ieri l’Ordinazione Sacerdotale per l’imposizione delle mani di mons. Luigi Marrucci, Vescovo di Civitavecchia –Tarquinia.

Nel segno dell’Annunciazione hanno risposto a Dio il loro “eccomi”, come Maria. Caratteristica principale della loro professione religiosa è il voto mariano di totale consacrazione all’Immacolata, secondo S. Massimiliano M. Kolbe. Quest’originalità all’interno della Chiesa rappresenta un dono dello Spirito Santo che arricchisce i carismi presenti nel Corpo Mistico attraverso le varie forme di vita consacrata.

Essere come Maria e agire come Maria implica un cammino di contemplazione e azione non comune, nel solco della più genuina tradizione francescana, un’avventura spirituale nata proprio a S. Maria degli Angeli.

“Guardate a Maria ai piedi della Croce, compimento della profezia di Simeone che la rende corredentrice dell’ umanità!” è l’augurio che mons. Marrucci ha rivolto loro durante l’omelia. Lo zelo per le anime e l’impegno che l’Istituto ha profuso sin dagli inizi nella missione ad gentes in coerenza con l’imitazione di Maria, prima missionaria del Verbo Incarnato e in obbedienza all’invito della Redemptoris Missio di Giovanni Paolo II, si esprime nelle sei diverse nazionalità dei nuovi presbiteri: Benin, Filippine, Francia, Ghana, Italia, Nigeria.

Durante la celebrazione, attraverso il vescovo c’è stato un ulteriore richiamo missionario nella preghiera per Benedetto XVI “missionario” in Messico e Cuba prorpio in questi giorni. Nei ringraziamenti finali, P. Stefano M. Manelli, fondatore e Ministro Generale dei Francescani dell’Immacolata, ispirandosi all’omelia del vescovo sul valore del Preziosissimo Sangue di Cristo che i sacerdoti offrono ogni giorno nell’Eucarestia, ha ricordato S. Francesco stigmatizzato e sanguinante,  S. Pio da Pietrelcina accomunato dallo stesso carisma per ben cinquant’anni e S. Massimiliano M. Kolbe che ha versato il suo sangue per salvare un padre di famiglia condannato a morte ad Auschwitz.

La riflessione si è conclusa con un parallelo dalla vita spirituale alla vita naturale per il fatto che nel grembo verginale di Maria, Cristo già fu consacrato sommo sacerdote. E’ in questo stesso grembo che misticamente deve nascere ogni sacerdote affinché il mondo, che spesso rifiuta la vita con la piaga dell’aborto, possa ritrovarla.

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ZENIT Staff

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