Suor Valsa, una donna senza paura

L’arcivescovo di Bombay rende omaggio alla religiosa uccisa lo scorso 15 novembre

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ROMA, martedì, 29 novembre 2011 (ZENIT.org) – Suor Valsa John, la missionaria uccisa in India due settimane fa (leggi articolo correlato: http://www.zenit.org/article-28686?l=italian) è stata omaggiata dall’arcivescovo di Bombay.

Il Cardinale Oswald Gracias, che è anche presidente della Conferenza Episcopale Indiana, ha descritto suor Valsa come una persona “senza paura”, dotata di “coraggio e fede, che ha donato la propria vita al servizio del Vangelo”.

La cinquantaduenne Valsa John, appartenente all’ordine delle suore della Carità di Gesù e Maria, è stata assassinata lo scorso 15 novembre, quando circa 50 persone hanno fatto irruzione nella sua abitazione nel villaggio di Pachruwara, nello stato di Jharkhand, tirandola letteralmente giù dal letto ed aggredendola con una falce e altri strumenti acuminati.

Suor Valsa difendeva i diritti delle popolazioni tribali residenti nel distretto di Pakur, facendo campagna contro la requisizione delle loro terre e la loro cessione alle compagnie del carbone operative nella zona.

In un’intervista all’agenzia di stampa dell’associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre il cardinale Gracias ha affermato: “Siamo molto fieri di suor Valsa”.

Parlando dopo la sua visita nello stato di Kerala, nel sud-ovest dell’India, dove ha incontrato gli amici e la famiglia di suor Valsa, il porporato ha detto che la religiosa appariva “del tutto prova di paura” e che “aveva detto alla famiglia delle minacce contro di lei ma non per questo lei si era scoraggiata”.

Parlando del suo forte impegno nella chiesa cattolica siro-malabrese, il cardinale ha aggiunto: “Suor Valsa aveva fede in Nostro Signore e nella gente”.

Pochi giorni dopo l’assassinio della religiosa, la polizia ha arrestato sette persone, presumibilmente legate a gruppi di estremisti maoisti attivi nella regione.

Tuttavia, alcuni ambienti cattolici dello Jharkhand nutrono il sospetto che i leader del business del carbone siano implicati nell’omicidio, nonostante a presenza dei suddetti maoisti nella scena del delitto.

Alcuni notabili dell’industria del carbone si erano scontrati con suor Valsa che aveva vigorosamente difeso le popolazioni locali.

A tal proposito il cardinale Gracias ha detto ad ACS: “Pare che i maoisti siano stati accusati ma ci sono altri indizi che suggeriscono che l’industria di carbone locale sia coinvolta”.

Ciononostante “non dobbiamo fare considerazioni affrettate – ha proseguito il cardinale -. Dobbiamo dare alla polizia il tempo e lo spazio necessari per portare avanti le indagini. Speriamo che la situazione sia chiarita nel giro di pochi giorni”.

L’arcivescovo di Bombay ha affermato che ci sono “punti interrogativi” sulla gestione del caso da parte delle forze dell’ordine, aggiungendo però, che “in nessun modo condanniamo l’operato della polizia: è troppo importante che si arrivi con rapidità alla risoluzione del caso e si faccia giustizia”.

Suor Valsa che viveva a Pachuwara per 15 anni, era impegnata in modo particolare nella causa delle tribù Santhali che erano state allontanate dalla zona dalle imprese del settore del carbone.

Nel 2007 la religiosa era stata arrestata con l’accusa di aver bloccato la circolazione stradale durante la protesta contro le imprese minerarie intenzionate ad acquisire le terre tribali.

L’alto clero della regione ha raccontato di come suor Valsa era riuscita ad ottenere sussidi, lavoro, istruzione e assistenza medica per le famiglie allontanate dalla zona.

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ZENIT Staff

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