I Vescovi USA difendono la vita definita “non degna di essere vissuta”

WASHINGTON, D.C., venerdì, 30 settembre 2011 (ZENIT.org).- In vista dell’inizio, questo fine settimana, del 40° Mese per il Rispetto della Vita, il presidente del Comitato pro-vita dei Vescovi degli Stati Uniti difende quanti rischiano di essere liquidati come “vita non degna di essere vissuta”, ricordando la promessa di Gesù della “vita in abbondanza”.

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Il Cardinale Daniel DiNardo, Arcivescovo di Houston e presidente del Comitato per le Attività Pro-Vita, lo ha affermato in una dichiarazione diffusa lunedì sul Mese per il Rispetto della Vita.

La celebrazione di quest’anno giunge sulla scia di una decisione del Governo statunitense di autorizzare la contraccezione artificiale e i farmaci abortivi nei piani di assistenza sanitaria privati. I Vescovi hanno già esortato i fedeli a protestare contro questo provvedimento prima del termine stabilito dall’Amministrazione Obama, questo venerdì.

Il Cardinal DiNardo ha lamentato il fatto di “vedere la vita come un gioco ‘a somma zero’, in cui la promozione degli interessi di una persona comporta il mettere da parte le necessità degli altri”, che “può portare a un’insensibile mancanza di preoccupazione nei confronti di chiunque sia particolarmente debole, indifeso e bisognoso del nostro aiuto”.

“Il bambino non nato, il genitore anziano che alcuni definiscono un ‘peso’ per il nostro sistema sanitario, il cosiddetto embrione ‘in eccesso’ nelle cliniche per la fertilità, la persona con una disabilità, la vittima di un incidente che ha riportato dei danni cognitivi e ha bisogno di assistenza per ricevere nutrimento e idratazione per sopravvivere – ognuno è oggi a rischio di essere liquidato come ‘vita non degna di essere vissuta’”, ha denunciato.

Riferendosi al tema del Mese per il Rispetto della Vita di quest’anno, ha affermato che “la promessa di Gesù della ‘vita in abbondanza’ è particolarmente intensa oggi, quando la nostra cultura e a volte il nostro Governo promuovono valori ostili alla felicità e al vero bene di individui e società”.

Distorsione e disprezzo

Il Cardinale ha anche parlato della decisione governativa di includere la contraccezione e i farmaci abortivi nei piani di assistenza sanitaria privati come “cura preventiva”, una classificazione usata normalmente per i vaccini e servizi come lo screening per il cancro.

Questa mossa, ha osservato, mostra sia una visione distorta della sessualità che il disprezzo per il ruolo della religione.

“La decisione è sbagliata su molti livelli”, ha dichiarato il Cardinale. “I servizi preventivi sono volti a prevenire le malattie (ad esempio attraverso le vaccinazioni) o a fermarle ai primi stadi per favorire una rapida cura (nel caso dello screening per il diabete o il cancro). La gravidanza, però, non è una malattia. E’ lo stato normale e salutare attraverso il quale ciascuno di noi è venuto al mondo. (…) Autorizzare una copertura di questo tipo non mostra rispetto né per la salute o la libertà delle donne né per la coscienza di quanti non vogliono aderire a queste iniziative problematiche”.

Il rappresentante dei Vescovi ha esortato i cattolici a non “tirarsi indietro dal dovere di rivendicare i valori e i principi che riteniamo fondamentali per il bene comune, a iniziare dal diritto alla vita di ogni essere umano e dal diritto di ogni uomo e ogni donna di esprimere e vivere in base alle proprie convinzioni religiose e alla coscienza ben formata”.

“Durante questo Mese per il Rispetto della Vita”, ha concluso il Cardinale, “mentre celebriamo il grande dono divino della vita, preghiamo e riflettiamo su come ciascuno di noi può rinnovare la propria testimonianza e l’impegno a rispettare, promuovere e insegnare la natura trascendente della persona umana, sostenendo le basi di una società che ha grande bisogno di questa guida”.

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ZENIT Staff

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