ROMA, sabato, 24 settembre 2011 (ZENIT.org).- Non abbiate paura di percorre la via della santità consumati dal fuoco di Cristo: è questa l’incoraggiamento di Benedetto XVI risuonato questo sabato sera durante la veglia serale di preghiera nel piazzale esterno della Fiera di Friburgo, che ha riunito ragazzi e giovani adulti provenienti da diverse diocesi tedesche.
Pista di riflessione per la Veglia il mandato affidato da Gesù ai suoi discepoli ad essere la luce del mondo. Per questo dopo le parole di benvenuto rivolte dall’Arcivescovo di Friburgo, mons. Robert Zollitsch, nove giovani hanno testimoniano davanti al Papa e ai loro coetanei il loro vitale rapporto con la fede ed hanno parlato di alcuni santi, uomini e donne, che hanno diffuso la luce di Cristo nel mondo.
Quale segno visibile del mandato di Cristo, Benedetto XVI ha quindi accesso delle ciotole di fuoco tenute in mano da nove giovani, che a loro volta hanno acceso i lumi dei giovani radunati nel piazzale della Fiera.
Nel discorso, seguito all’ascolto del Vangelo, il Papa ha invitato a non “tacere il fatto che il male esiste” nel mondo come nella nostra stessa vita, e a reagire alle “forme di male piuttosto nascosto, che possono avvolgerci come una nebbia indistinta, e sono la pigrizia, la lentezza nel volere e nel fare il bene”.
A questo proposito ha ricordato come “ripetutamente nella storia, persone attente hanno fatto notare che il danno per la Chiesa non viene dai suoi avversari, ma dai cristiani tiepidi”.
Di qui la necessità, ha evidenziato il Papa, che i cristiani prendano coscienza di essere “la luce del mondo”, perché illuminati dalla grazia santificante ricevuta dal battesimo più che dalle buone azioni. Infatti, ha osservato, l’immagine che essere santi significhi “essere fuori dalla realtà, ingenui e senza gioia” oppure compiere “azioni ascetiche e morali di altissimo livello” è frutto di una idea distorta.
“Quanto è errata e scoraggiante questa opinione! Non esiste alcun santo, fuorché la beata Vergine Maria, che non abbia conosciuto anche il peccato e che non sia mai caduto”, ha detto ancora.
“Cari amici – ha sottolineato poi –, Cristo non si interessa tanto a quante volte nella vita vacillate e cadete, bensì a quante volte vi rialzate. Non esige azioni straordinarie, ma vuole che la sua luce splenda in voi. Non vi chiama perché siete buoni e perfetti, ma perché Egli è buono e vuole rendervi suoi amici”.
“Sì, voi siete la luce del mondo, perché Gesù è la vostra luce. Voi siete cristiani – non perché realizzate cose particolari e straordinarie – bensì perché Egli, Cristo, è la vostra vita. Siete santi perché la sua grazia opera in voi”.
“Una candela – ha continuato – può dar luce soltanto se si lascia consumare dalla fiamma. Essa resterebbe inutile se la sua cera non nutrisse il fuoco. Permettete che Cristo arda in voi, anche se questo può a volte significare sacrificio e rinuncia. Non temete di poter perdere qualcosa e restare, per così dire, alla fine a mani vuote”.
“Abbiate il coraggio di impegnare i vostri talenti e le vostre doti per il Regno di Dio e di donare voi stessi – come la cera della candela – affinché per vostro mezzo il Signore illumini il buio. Sappiate osare di essere santi ardenti, nei cui occhi e cuori brilla l’amore di Cristo e che, in questo modo, portano luce al mondo”.
“Io confido che voi e tanti altri giovani qui in Germania siate fiaccole di speranza, che non restano nascoste. ‘Voi siete la luce del mondo’. Dio è il vostro futuro”, ha infine concluso.
Alla termine del discorso del Papa i giovani sono rimasti nel piazzale esterno della Fiera per prepararsi alla Santa Messa di domenica mattina che si terrà nell’Aeroporto turistico di Friburgo.