La fede cattolica in Russia cresce ogni anno

Visita alla chiesa di Santa Caterina a San Pietroburgo

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

di Nieves San Martín

SAN PIETROBURGO, lunedì, 19 settembre 2011 (ZENIT.org).- La chiesa di Santa Caterina, la prima parrocchia di San Pietroburgo, è testimone della rinascita della fede in Russia. I cattolici nel Paese sono una minoranza, che però cresce ogni anno. Questa chiesa, nel viale principale della città degli zar, conserva al suo interno le tracce di una fede provata fino al martirio.

Su entrambi i lati dell’altare maggiore si trovano i resti marmorei dell’antica costruzione, come se fossero due reliquiari del martirio subito da quanti appartenevano a questa comunità. A destra, un Cristo crocifisso, sui resti dell’altare, salvato a rischio della propria vita da una parrocchiana e custodito nella sua casa, è testimone della tragica storia della fede in Russia.

Incendi, saccheggi, distruzione, magazzino di verdure e altri articoli e poi sala da concerti: questo il destino della chiesa di Santa Caterina fino al suo recente recupero al culto.

I fedeli che frequentano la chiesa sono per la maggior parte polacchi che vivono a San Pietroburgo e stranieri.

La storia del tempio risale all’epoca degli zar. Nel 1702, Pietro I invitò gli stranieri a recarsi in Russia e promise loro libertà religiosa. Nel 1710 Peter Van der Gar donò alla comunità cattolica di San Pietroburgo un terreno nel quartiere greco, dove venne costruita una piccola chiesa di legno. Nello stesso anno, il primo battezzato fu il figlio di un architetto italiano, Domenico Tresini, il cui padrino fu addirittura lo zar. La città è stata in gran parte costruita da architetti italiani.

Nel 1737 la chiesa subì un incendio, e si trovò una nuova sede nel viale principale di San Pietro: Prospettiva Nevsky, 32, in centro, vicino alla chiesa ortodossa della Vergine di Kazan e al Museo dell’Hermitage, antico Palazzo d’Inverno degli zar, ma la parrocchia funzionò in un locale provvisorio perché l’inizio della costruzione tardò decenni, fino a quando non furono raccolti i fondi necessari. Dal 1800 al 1815 la Compagnia di Gesù curò la parrocchia e fondò una scuola per figli di nobili e un’altra per bambini poveri. Nel 1816 la sua gestione passò ai Domenicani. Oggi la parrocchia è gestita da Domenicani polacchi.

Nel 1905 era parroco Constantine Budkiewicz, che morì fucilato nella Lubianka di Mosca la notte di Pasqua del 1923. Tra il 1907 e il 1914, Santa Urszula Ledóchowska, canonizzata il 18 maggio 2003 a Roma, aprì qui una scuola per bambine.

Nel 1917 si arrivò a un record di 32.000 fedeli. Santa Caterina era una delle dieci chiese di San Pietroburgo. La processione del Corpus Domini del 1918 venne organizzata dal sacerdote decano della città e parroco di questa chiesa, Budkiewicz, di cui oggi è in corso il processo di beatificazione.

Alla processione parteciparono l’Arcivescovo Ropp, il servo di Dio Vescovo Jan Cieplak e il beato esarca di rito cattolico bizantino Fedorov. La processione partì verso la chiesa di Santa Caterina e la concattedrale cattolica dell’Assunzione, con una presenza che stupì la città: alcune fonti parlano di 40.000 persone, ovvero poco più della metà dei cattolici residenti in quel momento a Pietrogrado.

Nel 1938 la chiesa venne chiusa e padre Florin OP restò in città fino al 1941, quando venne espulso dalla Russia. Fino a quel momento, era l’unico sacerdote che assisteva le dieci parrocchie. E’ morto in Francia nel 1995.

All’inizio degli anni Venti, in Russia c’erano circa 1.650.000 cattolici, assistiti in 580 parrocchie o chiese da 397 sacerdoti.

Fino agli anni Cinquanta il numero dei cattolici è aumentato significativamente perché milioni di persone furono costretti, a causa della II Guerra Mondiale, a trasferirsi nei territori della Siberia e del Kazakistan, e con queste deportazioni si formarono consistenti gruppi di cattolici anche in Siberia.

Nel 1991 è avvenuta la rinascita della parrocchia dopo tre generazioni di controllo sovietico. Nel 1992 l’edificio è stato restituito alla Chiesa cattolica e vi sono state riprese le celebrazioni liturgiche.

Nel 1991 la comunità di Santa Caterina era ridotta a una trentina di persone, per la maggior parte immigrate. L’anno successivo sono stati battezzati venti adulti e dieci bambini, e quindi i fedeli della parrocchia sono raddoppiati. Da allora ogni anno si verifica lo stesso fenomeno.

E’ difficile dire quanti cattolici ci siano attualmente nella Federazione Russa: mentre l’associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre e altre fonti stimano che siano circa 800.000, altri parlano di 1,5 milioni. Un articolo pubblicato da “L’Osservatore Romano” nel 2002 parlava di 1,3 milioni. La Russia è l’ottavo Paese al mondo per aumento del numero di cattolici.

Nelle quattro Diocesi dell’immenso territorio ci sono solo 200 sacerdoti, per la maggior parte religiosi stranieri, con una prevalenza di polacchi.

Oggi il 57% dei russi si ritiene cristiano, in maggioranza ortodosso; il 33% si confessa agnostico, ateo o irreligioso, mentre il 7-8% è musulmano.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione