Colombia: assassinato un sacerdote a Capurganá

Il sesto nel Paese dall’inizio di quest’anno

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ACANDÍ, mercoledì, 14 settembre 2011 (ZENIT.org).- Il parroco di Nostra Signora del Carmelo di Capurganá, Gualberto Oviedo Arrieta, è stato assassinato con un colpo di machete alla testa nel suo domicilio di questa comunità rurale del nord-ovest della Colombia.

All’alba di questo martedì, la Chiesa di Apartadó (Diocesi alla quale appartiene Capurganá) ha ricevuto la notizia con “molta tristezza” e “con indignazione”, ha reso noto il Vescovo, monsignor Luís Adriano Piedrahita.

Non è ancora noto il movente dell’assassinio di questo sacerdote di 34 anni che si dedicava al servizio dei più poveri nella regione di Urabá, descritto da monsignor Piedrahita come un “giovane di talento, molto dedito allo sviluppo personale per il beneficio della Diocesi”.

L’episcopato colombiano ha espresso in un comunicato “il suo profondo dolore e la preoccupazione per questo nuovo atto di violenza che colpisce la Chiesa cattolica e affligge profondamente il popolo colombiano”.

I Vescovi delle province ecclesiastiche di Medellín e Santa Fe de Antioquía hanno sottolineato che questo omicidio si unisce ai “deplorevoli episodi di violenza in Colombia”.

In un comunicato pubblicato questo lunedì, hanno espresso il loro “energico rifiuto di ogni attentato contro la vita umana, il cui carattere sacro continuiamo a proclamare nel nostro Paese”, rimarcando la profonda tristezza nel constatare che la vita del sacerdote è stata stroncata “proprio nella Settimana per la Pace” (cfr. ZENIT, 9 settembre 2011).

Allo stesso modo, hanno espresso il “profondo desiderio che si stabilisca finalmente un clima di pace e giustizia nella nostra patria, basato sul dialogo, sull’equità, sul rispetto reciproco e soprattutto sull’obbedienza ai comandamenti di Dio”.

I Vescovi hanno inoltre chiesto per la famiglia di padre Gualberto “la forza e la speranza che derivano dalla resurrezione del Signore”.

Gualberto Oviedo Arrieta era stato ordinato sacerdote due anni fa e aveva appena festeggiato un anno come parroco di Nostra Signora del Carmelo a Capurganá.

Con il suo omicidio, sale a sei il numero dei sacerdoti assassinati in Colombia in questo 2011, “una cifra molto preoccupante, che manifesta lo stato di violenza e di deterioramento morale che vive la nostra società”, ha affermato monsignor Juan Vicente Córdoba, segretario generale dell’episcopato, che ha anche sottolineato “il coraggioso impegno dei nostri presbiteri nella denuncia profetica delle ingiustizie e nella causa dei più poveri del Paese”.

Il 1° settembre, il parroco di Marmato, José Reinel Restrepo Idárraga, è stato assassinato nei pressi di Belén de Umbría, nel dipartimento di Risaralda, nella zona occidentale della Colombia.

Il 12 maggio, il sacerdote eudista Gustavo García, cappellano dell’Università Minuto de Dios, è stato ucciso a Bogotà da un uomo che voleva derubarlo del telefono cellulare.

La notte del 12 febbraio il sacerdote Luis Carlos Orozco Cardona è stato ucciso a Rionegro (Antioquia).

Il 27 gennaio sono stati rinvenuti nella località di Kennedy, a Bogotà, i corpi dei sacerdoti Rafael Reátiga Rojas (della Diocesi di Soacha) e Richard Armando Piffano Laguado (della Diocesi di Fontibón).

Monsignor Juan Vicente Córdoba ha esortato le autorità ad assicurare una protezione efficace agli agenti pastorali della Chiesa. “Questi fatti violenti devono essere indagati con rigore e sanzionati con tutto il peso della legge, evitando che restino nell’impunità”, ha dichiarato.

Secondo dati della Conferenza Episcopale Colombiana, tra il 1984 e il settembre 2011 nel Paese sono stati assassinati due Vescovi, 79 sacerdoti, otto religiose e religiosi e tre seminaristi.

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ZENIT Staff

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