MELBOURNE, martedì, 13 settembre 2011 (ZENIT.org).- Un decennio di abusi sessuali sistematici da parte di sacerdoti e di un seminarista più anziano è ciò che ha portato padre John Hepworth a lasciare l’Australia e il sacerdozio cattolico negli anni Settanta, ha rivelato il leader della Comunione Anglicana Tradizionale.
L’Arcivescovo Hepworth, 67 anni, è primate della comunione tradizionalista di Chiese che si è separata dalla Comunione Anglicana nel 1991 ed ha espresso formalmente nel 2007 il desiderio di riunirsi alla Santa Sede.
In un’intervista esclusiva pubblicata il 10 settembre su The Australian, l’Arcivescovo ha rotto il silenzio relativo a più di 12 anni di abusi subiti come seminarista e giovane sacerdote finché alla fine non è “fuggito terrorizzato” in Inghilterra.
“Non avrei mai voluto andare via”, ha riconosciuto. “La Chiesa è piena di peccatori, ma è un dono di Dio al genere umano attraverso Gesù Cristo… Non ho mai perso il senso della vocazione sacerdotale”.
Nel 1960, all’età di 15 anni, John Hepworth entrò nel Seminario di San Francesco Saverio di Adelaide. Gli abusi, ha detto, sono iniziati un mese dopo il suo ingresso. Allora venne minacciato di espulsione se avesse parlato di questi incontri sessuali forzati.
Colui che abusò di lui all’inizio era John Stockdale, all’epoca un seminarista più grande. Il sacerdote, morto a 57 anni in un club per soli uomini, è stato accusato di abusi sessuali da molti chierichetti che servivano nelle sue parrocchie.
Hepworth ha detto che dopo due anni è stato “passato” a un altro abusatore, padre Ronald Pickering di Melbourne. Nel 2002, l’Arcidiocesi di Melbourne ha ammesso che padre Pickering aveva abusato sessualmente di giovani durante la sua carriera sacerdotale durata 36 anni. Alcuni pensano che abbia abusato di oltre 100 ragazzi.
In seguito, Hepworth ha affermato di essere stato violentato da un terzo sacerdote durante una gita in una città di mare. Il sacerdote, non nominato nell’intervista, svolge ancora il suo ministero nell’Australia del sud.
L’Arcivescovo ha accusato vari uomini di Chiesa di aver coperto gli abusi ai suoi danni, tra i quali l’allora Vescovo ausiliare di Adelaide, Philip Kennedy, e l’allora Arcivescovo James Gleeson, entrambi morti.
Il Vescovo Kennedy avvertì Hepworth che se avesse accusato qualcuno dei suoi amici lo avrebbe “distrutto”. L’Arcivescovo disse al giovane sacerdote che se avesse presentato accuse di abusi avrebbe dovuto lasciare l’Arcidiocesi.
E’ stato a quel punto che padre Hepworth decise di fuggire in Gran Bretagna.
Inganno
Nel 2008, l’Arcivescovo Hepworth ha scritto una lettera all’Arcivescovo Wilson di Adelaide nel tentativo di sanare la sua rottura con la Chiesa, dicendo di sentirsi “profondamente ingannato”.
A quattro anni di distanza, l’Arcidiocesi deve ancora intraprendere un’azione disciplinare sulla scorta di questa accusa, o compiere indagini sul sacerdote ancora impegnato nel suo ministero.
Hepworth ha anche contattato l’Arcidiocesi di Melbourne circa l’abuso subito da parte di padre Pickering. Il mese scorso, l’Arcivescovo di Melbourne Denis Hart ha diffuso una dichiarazione di scuse ed ha offerto un risarcimento di 75.000 dollari.
“Non possiamo cambiare ciò che è accaduto”, ha dichiarato l’Arcivescovo Hart. “Può essere che non si libererà mai dei ricordi o della sofferenza”. “A nome della Chiesa cattolica e mio personale, chiedo scusa a lei e a quanti le sono accanto per i torti e il male che ha subito da parte di padre Ronald Pickering”.
Hepworth ha detto a “The Australian” di aver subito molti traumi in seguito agli abusi, come attacchi di panico, insonnia e a un certo punto istinti suicidi.
L’Arcivescovo è divorziato e risposato, ed ha tre figli.