ROMA, lunedì, 12 settembre 2011 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il Messaggio conclusivo del XXV Congresso Eucaristico Nazionale che si è tenuto dal 3 all’11 settembre ad Ancona sul tema “Signore da chi andremo? L’Eucaristia per la vita quotidiana”.
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Siamo venuti qui in molti da ogni parte d’Italia,
da una terra che ha una storia lunga e grande nella civiltà cristiana,
e un’altra ne prepara per i popoli d’Europa e del mondo, che qui convergono,
e perciò ha maggior bisogno di luce e di guida dall’alto.
Siamo qui in una città tesa alla conquista della terra e del mare,
mediante il suo sapere e il suo lavoro,
ma in difficoltà, come altre, per il pane di ogni giorno,
e, tuttavia, risoluta a creare una società che viva di sapienza, di giustizia e di pace,
avida perciò di avere in dono questi tesori spirituali.
“Resta con noi, Signore, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”.
Tu ci sei necessario, o Signore, lungo la via,
nella cura degli affetti e delle fragilità, nella salute e nella malattia,
nel lavoro e nella festa, nella scuola e nell’educazione,
nell’accoglienza e nell’impegno per il bene comune.
Tu sei la nostra via e la meta del nostro cammino.
Ci hai chiamati qui, Signore, come i pellegrini di Emmaus, spiegandoci le Scritture:
educati dalla Parola di fede, il Padre ci ha attirati a Te.
E ti abbiamo riconosciuto allo spezzare del Pane:
nell’Eucarestia sei Tu che ti doni interamente a noi, sei tu che ci assimili a Te.
Sì abbiamo bisogno di un Dio vivo e partecipe, familiare e quotidiano come il pane.
Non un Dio lontano, assente, irraggiungibile,
un Dio che non sa, non vede, indifferente al bene e al male.
Certo, anche da questo Congresso Eucaristico ritorneremo a casa:
non è stata una parentesi o una distrazione, ma una sosta preziosa
per metterci di fronte al Mistero da cui la Chiesa è generata,
e ritornare senza indugio alla nostra missione di testimoni del grande “Sì”,
che in Gesù Cristo Dio ha detto all’uomo e alla sua vita,
all’amore umano, alla nostra libertà e intelligenza.
Ritorneremo nelle nostre famiglie e parrocchie, associazioni e movimenti,
come testimoni di speranza negli ambiti della vita quotidiana.
Ritorneremo nelle nostre Chiese particolari, in comunione con i nostri Pastori,
pronti a dare testimonianza della pluralità e ricchezza delle diverse realtà ecclesiali,
e insieme dell’unità che le mette in cammino con Colui che il Signore ha chiamato
a presiedere la carità di tutti, come successore dell’apostolo Pietro.
Ritorneremo da questa città, o Maria, sulla quale tu vegli Regina dei Santi, giorno e notte,
la città che ha eretto sul monte la Cattedrale, il suo vanto e il suo cuore.
Ritorneremo alle nostre città affidando alla tua intercessione il cammino del decennio
per educare alla vita buona del Vangelo questa nostra generazione,
perché, anche se indaffarata e immemore,
di Cristo vuole essere e vivere.