BERLINO, lunedì, 12 settembre 2011 (ZENIT.org).- Per la prossima visita del Papa in Germania verrà creato il “Fondo Benedetto per l’Africa Orientale”, una specie di colletta per i popoli che soffrono la fame nel Corno d’Africa.
Lo ha annunciato l’Arcivescovo di Friburgo e presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, monsignor Robert Zollitsch, in una conferenza stampa svoltasi mercoledì a Berlino per informare del viaggio di Benedetto XVI in Germania, che avrà luogo dal 22 al 25 settembre.
Monsignor Zollitsch ha sottolineato che la visita di Benedetto XVI incoraggerà e confermerà la fede della comunità cattolica in un momento non facile, ha riferito la “Radio Vaticana”.
Per ora, più di 250.000 persone si sono iscritte a vari eventi di questa visita: 70.000 solo alla Messa che si celebrerà nell’Olympiastadion di Berlino il 22 settembre alle 18.30.
Il costo della visita papale, stimato in circa 30 milioni di euro, verrà sostenuto dalla Conferenza Episcopale Tedesca, ha spiegato monsignor Zollitsch.
Le spese dello Stato si riferiscono esclusivamente alle misure di sicurezza, come accade in qualsiasi altro evento simile o manifestazione pubblica.
Quella di Benedetto XVI in Germania, hanno ricordato i Vescovi, è una visita ufficiale, visto che è programmata a partire dall’invito del Presidente tedesco, Christian Wulff.
L’Arcivescovo di Berlino, monsignor Rainer Maria Woelki, si è riferito alle proteste annunciate durante il discorso del Papa al Parlamento federale, alle 16.15 del 22 settembre.
Alcuni deputati hanno fatto sapere che lasceranno la sala durante la visita del Pontefice.
L’Arcivescovo di Berlino ha sottolineato che sarebbe conveniente restare ad ascoltare le parole del Papa prima di criticare, e ha affermato che la Chiesa non guarda con preoccupazione a queste iniziative, visto che si tratta di un Paese democratico in cui c’è libertà d’opinione.
Il coordinatore del viaggio e segretario generale della Conferenza Episcopale, padre Hans Langendörfer, SI, ha auspicato che la legittima libertà d’espressione non degeneri in violenza.
