Padre Antonio Spadaro è nato a Messina il 6 luglio 1966 e ordinato presbitero il 21 dicembre 1996 a Catania. Ha completato la sua formazione negli Stati Uniti. E’ laureato in Filosofia all’Università di Messina, e ha discusso il dottorato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana. E’ stato per 5 anni responsabile per le attività culturali dei Gesuiti in Italia.

Ha iniziato a scrivere sulla “Civiltà Cattolica” nel 1994. Si è occupato prevalentemente di cultura e, in particolare sia di critica letteraria – studiando prevalentemente autori italiani e statunitensi –, sia del modo in cui le nuove tecnologie della comunicazione stanno cambiando il modo di vivere e pensare, anche la fede. Ha pubblicato 15 volumi, ne ha curati 8. Ha promosso varie iniziative culturali legate al mondo della letteratura e della Rete. Insegna presso l’Università Gregoriana.

Padre GianPaolo Salvini, 75 anni, milanese, si è laureato in Economia alla Cattolica di Milano, e ha conseguito il dottorato in Teologia alla Facoltà di Innsbruck. È stato direttore della rivista “Aggiornamenti Sociali”, prima di essere superiore della Residenza milanese dei gesuiti di San Fedele. Dal novembre 1984 fa parte della redazione della “Civiltà Cattolica”, del cui Collegio continuerà a far parte come cronista della vita della Chiesa. È consultore del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Paolo VI di Brescia.

La “Civiltà Cattolica”, fondata nel 1850, è la più antica di tutte le riviste italiane ancora attive. Pur essendo una rivista italiana non dipende dalla Provincia d’Italia ma direttamente dal Padre Generale. La redazione della rivista è definita “Collegio degli scrittori” della “Civiltà Cattolica”, secondo gli Statuti di Pio IX ancora in vigore. Uno degli istituti pontifici prevede che scrivano solo gesuiti. La rivista esce il primo e il terzo sabato del mese (24 quaderni l’anno per complessive 2.500 pagine in 4 volumi).

Primo direttore della rivista, e suo ispiratore, fu il padre Carlo Maria Curci, ma a volerla fu soprattutto Papa Pio IX (in quel momento esule a Gaeta). L’idea che spinse alla fondazione della rivista fu quella di difendere “la civiltà cattolica”, come allora la si concepiva, minacciata dai nemici della Chiesa, in particolare dai liberali e dai massoni, che andavano ispirando molte linee portanti dell’Italia risorgimentale. La nuova rivista, a cui collaboravano uomini di grande valore, come il padre Luigi Taparelli d’Azeglio (fratello di Massimo), il padre Antonio Bresciani, il padre Matteo Liberatore, ebbe subito un notevole successo.

La rivista da sempre ha un particolare rapporto con la Santa Sede: non è un organo ufficiale, ma da sempre lavora in sintonia con essa. Le bozze della rivista, infatti, vengono visionate dalla Segreteria di Stato vaticana prima di essere date alle stampe.

[Per approfondimenti: http://www.laciviltacattolica.it]