di Gilberto Hernández García
JUCHITÁN, lunedì, 5 settembre 2011 (ZENIT.org).- Rendere visibili e denunciare abusi, estorsioni, furti e sequestri subiti dai migranti che passano per il Messico diretti verso gli Stati Uniti è stato uno dei primi obiettivi del XII Laboratorio Nazionale per agenti della Pastorale della Mobilità Umana.
L’incontro, sul tema “Per una migrazione senza violenza”, convocato dal responsabile della pastorale della Mobilità Umana (PMH) della Conferenza Episcopale Messicana (CEM) e Arcivescovo di Tijuana, Rafael Romo Muñoz, si è svolto dal 29 agosto al 2 settembre a Juchitán, Oaxaca, e ha riunito più di 100 agenti di pastorale che lavorano nella difesa delle persone migranti.
Nel corso dell’evento, i partecipanti hanno potuto condividere esperienze sulla deplorevole spirale di violenza che subiscono i migranti, soprattutto quelli centroamericani e sudamericani, che arrivano in Messico senza documenti e si affannano per poter raggiungere la frontiera nord del Paese.
Sono state affrontate anche le condizioni di alto rischio in cui i difensori dei diritti umani dei migranti lavorano negli ultimi anni.
I responsabili della Pastorale della Mobilità Umana hanno espresso lo sconforto per il fatto che in Messico, pur essendo un Paese di migranti – che ha “esportato” più di 12 milioni di compatrioti negli Stati Uniti –, si stia radicando la xenofobia, che arriva a tradursi in aggressioni contro i migranti.
Il segretario esecutivo della PMH, la religiosa scalabriniana Leticia Gutiérrez Valderrama, ha insistito dal canto suo sui costanti attacchi di cui sono vittime gli agenti della pastorale delle migrazioni: “Lavoriamo in condizioni di pericolo, sotto le minacce di morte del crimine organizzato e senza che lo Stato messicano promuova condizioni di sicurezza”.
Per questo motivo, nell’incontro si è riflettuto sulle possibilità di creare meccanismi di protezione per i circa 500 difensori dei diritti umani dei migranti che lavorano nei 55 ostelli presenti nel Paese.
Allo stesso modo, si è segnalato che questo clima di minacce di morte contro gli agenti della pastorale delle migrazioni ha portato la Commissione Interamericana per i Diritti Umani e la Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH) a dichiarare circa 15 misure cautelari per salvaguardare in qualche modo l’integrità di questi agenti.
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]