Confessioni tra gli annunci a New York

di Elizabeth Lev

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ROMA, giovedì, 1° settembre 2011 (ZENIT.org).- A New York la pubblicità è un’arte. In ogni via, venditori, pannelli luminosi e vetrine attirano i passanti con cibo, tecnologia e qualsiasi prodotto si possa desiderare. Dovrebbe allora sorprendere un grande striscione rosso in una chiesa cattolica che annuncia confessioni? Francamente sono rimasta esterrefatta. Correndo dal museo alla biblioteca, per cenare con gli amici, l’ultima cosa alla quale pensavo era il sacramento della riconciliazione.

La parrocchia di Sant’Agnese è un’elegante chiesa al numero 143 E della 43rd Street, che l’ex Sindaco di New York, Ed Koch, definì “la strada più transitata al mondo”. La chiesa offre tre ore di confessioni e sette Messe al giorno. Incuriosita, sono andata a visitarla. Sono stata ricevuta da Anna Megan, che amministra la chiesa e ha voluto per prima cosa sottolineare l’importante localizzazione del tempio. “A mezzo isolato dalla stazione Grand Central Terminal e dall’altro lato della strada rispetto al Chrysler Building, Sant’Agnese è al centro delle rotte di viaggiatori e turisti”.

I fedeli di Sant’Agnese non sono molti, circa 400, ma sono costanti. Possono però arrivare a più di 10.000 nei giorni di festa, quando molte persone assistono alle Messe e si confessano.

Sant’Agnese è stata costruita nel 1873 per i lavoratori del Grand Central Terminal, ma ha subito un incendio nel 1992. La chiesa attuale, ricostruita nel 1998, segue il modello della chiesa del Gesù, uno dei templi romani più noti per il sacramento della penitenza. Da 30 anni, Sant’Agnese offre un orario regolare di confessioni giornaliere, risultato di un’iniziativa pastorale ma anche dell’insistenza dei fedeli.

Ho visitato la parrocchia un pomeriggio, mentre iniziava l’adorazione eucaristica, con la chiesa piena per tre quarti della sua capacità. Ogni diversità etnica, economica ed estetica di New York si inginocchiava unita nei banchi. Giovani con anziani, tatuaggi e veli, borse griffate e sacchetti di carta.

Ovviamente molte altre chiese offrono confessioni regolari a New York. La Cattedrale di St. Patrick offre confessioni al mattino e all’ora di pranzo, e il santuario di Sant’Antonio ne offre con tale frequenza da essere conosciuto come il confessionale di New York.

Dopo aver visto tante chiese chiuse tutto il giorno negli Stati Uniti, con i bollettini parrocchiali che annunciavano discretamente gli orari delle confessioni (solo il sabato, dalle 15.15 alle 15.30, o per appuntamento), Sant’Agnese è però una meraviglia e un modello per tante di loro.

Ho chiesto delle difficoltà di tenere la chiesa aperta tutto il giorno e di assicurare sacerdoti per i sacramenti. Megan mi ha detto che i fedeli collaborano per far restare aperta la chiesa, custodendo il tabernacolo.

Anche se nella parrocchia c’è solo un sacerdote diocesano, padre Richard Adams, in genere cinque o sei presbiteri di luoghi come le Filippine, il Ghana o la Birmania aiutano ad amministrare i sacramenti.

Questa disponibilità è divenuta talmente popolare che ci sono sempre file nei due confessionali, e più di una volta è stato chiamato un sacerdote all’ora di pranzo o di cena per assistere qualcuno che era arrivato. San Giovanni Maria Vianney ne sarebbe molto orgoglioso.

In una città che offre in ogni angolo prodotti perché l’aspetto delle persone sia sempre pronto per una fotografia, Sant’Agnese promuove un trattamento di bellezza molto più profondo.

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ZENIT Staff

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