Luci sull’Est, da vent’anni contro ateismo e cristianofobia

L’Associazione nata a Roma nel 1991 celebra in questi giorni due decenni di attività

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ROMA, mercoledì, 27 luglio 2011 (ZENIT.org).- Milioni di libri sulla Madonna di Fatima distribuiti in tutto il mondo, altrettanti rosari ed immagini della Vergine diffusi nei paesi da poco usciti dal totalitarismo comunista, pellegrinaggi mariani nei paesi dell’Est, convegni. Sono solo alcune delle iniziative intraprese dall’Associazione Luci sull’Est in venti anni della sua attività, iniziata nel 1991, con l’obiettivo di soddisfare la sete di Vangelo di quei paesi dell’Est, soffocati per decenni dall’ateismo comunista.

“Nel 1990 – racconta Julio Loredo, portavoce dell’Associazione – una delegazione di dieci persone consegnò all’allora presidente dell’Unione sovietica, Michail Gorbaciov, cinque milioni di firme a favore della liberazione ed indipendenza della Lituania cattolica. Tra di loro c’erano anche persone che avrebbero poi fondato Luci sull’Est. Nei nostri cuori  riecheggiavano ancora le richieste di aiuto di tanti lituani: ‘Non lasciateci soli’. Così, sui binari della linea Vilnius-Mosca, nacque l’idea di dare vita a Luci sull’Est. E così avvenne nel 1991 a Roma”.

Per prima cosa, un simbolo in cui riconoscersi, il logo associativo. “Scegliemmo l’angelo della Russia che da una colonna di granito sovrasta la piazza del Palazzo d’inverno a San Pietroburgo. Qui nel 1917 iniziò la rivoluzione d’ottobre, che come disse in un suo messaggio la Madonna di Fatima, avrebbe ‘sparso i suoi errori per il mondo’. L’angelo – prosegue Loredo – impugna la Croce di Cristo con la quale illumina l’oscurità del cielo della Russia”. Luci sull’Est decide di iniziare a diradare la nebbia anticristiana nei paesi dell’Est con la traduzione in russo e lituano di un libro, già comparso in milioni di copie in Occidente: “Fatima, messaggio di tragedia o di speranza?” di Antonio Borelli. “Milioni di copie di questo libro in venti anni di attività – spiega ancora Loredo – sono state distribuite a cominciare dalla Siberia, poi tradotto in altre lingue slave. La sua notorietà giunse perfino in Finlandia, da cui ci pervennero migliaia di prenotazioni. Diecimila copie di questo libro hanno raggiunto negli anni anche la Cuba di Fidel Castro”.

I sostenitori di Luci sull’Est aumentano negli anni: nasce la necessità di essere in contatto con loro costantemente. Dal marketing, l’Associazione prende a prestito lo strumento del “mailing” adattandolo ai suoi scopi di divulgazione. Arriva anche la rivista “Spunti”, divenuta ormai una delle testate cattoliche più diffuse in Italia, con le sue oltre 200 mila copie di tiratura per ogni numero. Ma l’azione di informazione di Luci sull’Est si esplica anche grazie ad un sito internet (http://www.lucisullest.it) aggiornato quotidianamente con notizie, spesso ignorate da altri media, su tragici episodi di cristianofobia da tutto il mondo.

Nel 1997 la prima Peregrinatio Mariae in Russia. Volontari di Luci sull’Est portano la Statua Pellegrina della Madonna di Fatima in pellegrinaggio in Russia. L’esperienza delle “Carovane della speranza” – questo il nome assunto in seguito dall’iniziativa – ha toccato negli anni quasi tutti i paesi dell’Est, compresa la Bosnia-Erzegovina colpita dalla guerra e la Siberia, cui Luci sull’Est ha donato 50 statue della Madonna di Fatima. Ma le Carovane della speranza hanno fatto spesso tappa anche in Italia: oltre alle numerose visite nelle carceri di massima sicurezza, nel 1997 hanno attraversato le zone dell’Umbra colpite dal terremoto e nel 1999 gran parte del sud Italia.

Nel 2004 Luci sull’Est contribuisce alla fondazione della Biblioteca religiosa di Mosca, meglio nota come la Biblioteca dello Spirito. L’Associazione collabora finanziariamente anche all’edizione dell’Enciclopedia Cattolica russa, i cui volumi sono stati donati, nell’ottobre del 2005, a Papa Benedetto XVI. Grazie al sostegno degli oltre 200 mila sostenitori, contattati per email, Luci sull’Est nel 2011 completa a Karaganda, nel Kazakhstan, la costruzione di una cattedrale neogotica, sul terreno dove un tempo sorgeva un campo di concentramento sovietico, luogo di martirio di migliaia di cristiani.

“In venti anni di attività – conclude Loredo – abbiamo portato la speranza del Vangelo in tanti paesi a lungo soffocati dalla dittatura comunista. Croazia, Albania, Bosnia, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Ucraina, Polonia, Lituania, Lettonia, Giorgia, Russia europea e Siberiana, Kazakhstan, Kirghizistan, Cuba oltre a tanti paesi dell’Africa e dell’America Latina. Ma le statistiche fotografano un quadro ancora preoccupante dell’intolleranza di cui sono ancora oggi vittima i discepoli di Cristo: ogni cinque minuti nel mondo un cristiano muore per violenza religiosa. La Cina e il fondamentalismo islamico sono senz’altro le due situazioni al momento più preoccupanti, ma anche il mondo liberale Occidentale, a cominciare da legislazioni disattente alla vita e dall’azione di mezzi di informazione apertamente ostili alla fede cristiana, presenta drammatici indizi di intolleranza. Nei prossimi anni il nostro impegno sarà concentrato soprattutto nel rendere note queste problematicità e sensibilizzare le istituzioni politiche ad intervenire efficacemente”.

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ZENIT Staff

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