Mons. Sigalini: perché al G8 di Genova c'erano i cattolici

ROMA, giovedì, 21 luglio 2011 (ZENIT.org).- Nei giorni del G8 di Genova del luglio 2001 a manifestare per un mondo più equo c’erano anche i cattolici.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Dal 19 al 22 luglio di dieci anni fa, in concomitanza con lo svolgimento dell’incontro dei Capi di Governo degli Stati più industrializzati, si svolsero numerose manifestazioni di protesta da parte di vari gruppi, alcuni dei quali violenti, che suscitarono le reazioni delle forze dell’ordine.
 
“Noi cattolici volevamo essere presenti – ha affermato alla “Radio Vaticana” il Vescovo Domenico Sigalini, assistente generale dell’Azione Cattolica Italiana –, ma sapevamo che le manifestazioni sarebbero state strumentalizzate dai più violenti”.

“Per questo, con un po’ di anticipo, organizzammo a Genova una sorta di G8 cattolico per dire la nostra sui temi della globalizzazione. Sapevamo che durante i cortei successivi non avremmo avuto la possibilità di far emergere il nostro pensiero in termini dialogici e culturali”.

“I cattolici che scesero in piazza nel luglio 2001 furono un po’ imprudenti”, ha commentato il presule.

“Io, avendo vissuto il ’68 a Milano, conoscevo il rischio di certe manifestazioni che sono spesso controllate dai più violenti. Ecco perché noi dal punto di vista culturale volevamo che il cristianesimo non fosse assente da questa ricerca di giustizia globale, ma volevamo anche distinguerci da certi metodi”.

Ad ogni modo, ha concluso il presule, “va ribadito che i cristiani debbono essere dentro – in termini pacifici – a tutte le realtà che salvaguardano il creato e s’impegnano per la pace e l’equità sociale”.

Dal canto suo, l’economista Riccardo Moro ha osservato che “il movimento no-global del 2001 era molto articolato e pieno di contraddizioni, ma aveva dentro di sé fermenti politici molto interessanti che continuano anche oggi, mentre la spinta violenta si è esaurita con la tragica morte di Carlo Giuliani”.

Il professor Moro fu il coordinatore di “Sentinelle del mattino”, la rete dell’associazionismo cattolico italiano che condivise un impegno culturale, educativo e di azione comune sui temi della globalizzazione proprio a partire dal G8 di Genova.

“In quell’occasione”, ha indicato, “i cattolici diedero un contributo di qualità elaborando, assieme agli altri, proposte autorevoli – come la cancellazione del debito dei Paesi poveri, l’abolizione dei paradisi fiscali, la creazione della Tobin Tax – che sono ancora oggi di grande attualità”.

“Credo sia inutile accusare i cattolici di ingenuità in quell’occasione – ha concluso –. Sbagliò chi alzò i toni e cercò la violenza, ma ci furono colpe ancora più gravi da parte delle forze dell’ordine che colpirono indiscriminatamente i manifestanti provocando il caos”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione