CLOYNE, lunedì, 18 luglio 2011 (ZENIT.org).- La stessa Commissione “Murphy” che ha portato alla luce tre rapporti in cui documentava i casi di abusi sessuali in Irlanda ha reso pubblico un quarto rapporto, questa volta sulla copertura di casi di abusi sessuali nella Diocesi di Cloyne.
Nel rapporto, diffuso mercoledì, si dimostra che monsignor John Magee, Vescovo di Cloyne, che si è dimesso nel 2010, ha ignorato le direttrici sulle norme di protezione infantile del 1996 della Conferenza Episcopale Irlandese non informando su almeno 9 denunce su 15 relative ad abusi sessuali, anche risalenti a tre anni fa.
Il rapporto di più di 400 pagine elaborato dal giudice Yvonne Murphy, che ha indagato su accuse contro 19 sacerdoti, è stato completato alla fine dello scorso anno e si riferisce al periodo che va dal 1996 al 2009.
Nel testo si rivela che il Vescovo delegava tutte le cause a monsignor Denis O'Callaghan, che ha nascosto tutti i documenti sui casi di abuso “in casa sua”. Il chierico ha ammesso volontariamente che era più preoccupato della cura pastorale dei sacerdoti che di quella delle vittime.
“Accetto nella sua totalità il punto di vista della Commissione per cui la principale responsabilità della mancanza di implementazione delle procedure della Chiesa nella Diocesi ricade su di me”, ha affermato monsignor Magee alla stampa.
Nel 2010 Benedetto XVI ha accettato la rinuncia di monsignor Magee al governo pastorale della Diocesi di Cloyne (cfr. ZENIT, 24 marzo 2010). Dal 2009 il Vescovo era coinvolto nelle indagini sulla copertura di casi di abusi sessuali.
Monsignor Dermot Clifford, Arcivescovo di Cashel and Emly, è stato nominato amministratore della Diocesi.
Gravi errori
Il Cardinale Seán Brady, Arcivescovo di Armagh e primate d'Irlanda, ha affermato in un comunicato diffuso dalla Conferenza Episcopale che il Rapporto Cloyne “rappresenta un altro giorno nero nella storia della risposta dei leader ecclesiali al grido dei bambini che hanno subito abusi da parte del personale della Chiesa”.
“I risultati di questo rapporto confermano che sono stati commessi gravi errori di giudizio e serie mancanze di leadership”, ha aggiunto. “Ciò è deplorevole e del tutto inaccettabile”.
Il Cardinale Brady, che è anche Presidente della Conferenza Episcopale Irlandese, ha affermato che i “gravi errori” della Diocesi di Cloyne sono stati indagati nel 2008 dalla Commissione Nazionale Ecclesiale per la Sicurezza dei Bambini nella Chiesa cattolica.
“Mi congratulo con la Commissione per la sua determinazione nello svolgere il mandato che le è stato affidato di tracciare e supervisionare l'applicazione di migliori pratiche di protezione dei bambini in tutta la Chiesa”, ha indicato. “Un aspetto positivo che si deduce dal rapporto del giudiche Murphy è la conferma del fatto che le strutture stabilite dalla Chiesa per rivedere e rendere conto hanno dimostrato di lavorare efficacemente”.
Il Cardinale ha ribadito che la Conferenza Episcopale ha lavorato per creare un “ambiente per i bambini che sia totalmente diverso da quello che esisteva in passato”, e ha osservato che la pratica standard è che tutte le accuse di abuso siano rimesse alle autorità, e che il “personale di sicurezza si prepari e sia presente in ciascuna delle 1.386 parrocchie dell'isola”.
Il Rapporto Cloyne, ha aggiunto il Cardinale Brady, “mostra ancora una volta la necessità di vigilanza continua e piena cooperazione con le autorità civili e la Commissione Nazionale, nell'area critica della protezione dei bambini”.
Il porporato ha anche dichiarato il suo sostegno a una legislazione che rende obbligatorio informare le autorità sulle accuse di abuso sessuale nei confronti dei bambini.
Il Cardinale ha chiesto preghiere per “tutti coloro che hanno sofferto, e continuano a soffrire, come conseguenza degli abusi”, e ha ricordato il lavoro della Chiesa per fornire sostegno alle vittime attraverso l'iniziativa avviata recentemente dal titolo Towards Healing (Verso la Guarigione), che fornisce consulenza telefonica e un servizio di psicoterapia per le persone che hanno subito abusi fisici, emotivi o sessuali da bambini da parte di persone che lavorano nella Chiesa cattolica in Irlanda.
Richiesta di perdono
Monsignor Clifford, Arcivescovo di Cashel e Amministratore apostolico di Cloyne, ha accettato i risultati del rapporto e ha ringraziato la Commissione per “aver indagato a fondo”.
“E' la prima volta che i sopravvissuti ad abusi sessuali nella Diocesi di Cloyne hanno avuto l'opportunità di far ascoltare pubblicamente le proprie storie”, ha dichiarato.
“Chiedo umilmente perdono a nome mio, come Amministratore della Diocesi, e a nome del clero a tutti coloro che hanno sofferto e alle loro famiglie”, ha dichiarato l'Arcivescovo. “Sono inorridito per la profondità dei danni e delle sofferenze provocati da una minoranza del clero della Diocesi, come si segnala in questo rapporto”.
“Ha provocato grande dolore anche alle famiglie delle vittime di abusi, la cui stretta relazione con la Chiesa cattolica è stata, in molti casi, danneggiata o distrutta”.
L'Arcivescovo ha lamentato il fatto che “le procedure avviate nella Chiesa per affrontare le accuse di abusi sessuali di minori” non venissero seguite.
“Dalla mia nomina come Amministratore apostolico della Diocesi di Cloyne nel marzo 2009”, ha aggiunto, “parte del mio compito è stato assicurare che si seguissero le procedure adeguate in tutte e ciascuna delle accuse per abusi sessuali su minori”.
Il rapporto può essere consultato su www.justice.ie/en/JELR/Pages/Cloyne_Rpt