Assassinati tre collaboratori della Caritas in Colombia

BOGOTA’, lunedì, 18 luglio 2011 (ZENIT.org).- Il collaboratore della Caritas Jorge Herrera, contadino di Montelíbano, è stato assassinato dopo essere stato sottratto alla sua comunità da un gruppo armato che opera al margine della legge in quella zona rurale della Colombia.

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La Pastorale Sociale (Caritas) della Diocesi di Montelíbano, con cui Herrera collaborava, “lamenta e rifiuta questo fatto che attenta contro la dignità della persona umana e contro il dono più sacro che Dio ha fatto all’essere umano: la vita”.

Come segnala la Caritas locale in una nota, questo episodio di violenza, che ha avuto luogo il 2 luglio, si somma ai tanti avvenimenti di questo tipo che hanno subito negli ultimi anni le comunità urbane e rurali dei 7 municipi del sud di Córdoba, animate e accompagnate dalla Pastorale Sociale della Colombia.

Nel comunicato la Caritas denuncia anche che negli ultimi giorni è stato assassinato l’indigeno Elías Domicó, membro della Comunità Embera, accompagnata dal Proyecto Aporpaz della Pastorale Sociale con l’aiuto solidale di Misereor Germania, che gruppi violenti hanno ucciso mentre partecipava a una riunione. Nello stesso attentato è stato ferito suo fratello Luis Domicó.

La Pastorale Sociale informa anche dell’assassinio, avvenuto il 5 luglio, della rappresentante indigena Emergida del Carmen Fuentes Hernández, partecipante a un progetto con Caritas Germania per la popolazione vulnerabile.

Nel suo comunicato, la Caritas di Montelíbano afferma che “questi fatti, che hanno suscitato paura, incertezza, dolore e disperazione nelle comunità rurali e urbani, sono la più concreta manifestazione della violenza che persiste nel sud del dipartimento di Córdoba e che ha provocato ogni classe di violazioni dei diritti umani come lo sfollamento forzato”.

La Pastorale Sociale della Diocesi di Montelíbano ha ribadito la sua intenzione di portare avanti “la sua missione ecclesiale accompagnando e rafforzando alla luce della Parola di Dio e del Magistero Sociale della Chiesa le comunità che soffrono l’impatto della violenza di questa regione, e assicura ai familiari e amici di questi fratelli vittime della situazione il suo sostegno e la sua solidarietà”.

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ZENIT Staff

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