La Santa Sede invoca la libertà di fede per i cattolici cinesi

Il rammarico del Papa per la nuova ordinazione episcopale illegittima in Cina

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ROMA, domenica, 17 luglio 2011 (ZENIT.org).- Rammarico diBenedetto XVI per la nuova ordinazione episcopale illegittima, avvenuta il 14 luglio scorso a Shantou, nella regione di Guandong, in Cina. E’ quanto si legge in una Dichiarazione rilasciata questo sabato dalla Santa Sede.

Il rev. Giuseppe Huang Bingzhang, ordinato Vescovo senza mandato pontificio e quindi illegittimamente come era già avvenuto solo due settimane fa il 29 giugno con il Vescovo di Leshan, è incorso in questo modo nelle sanzioni previste dal canone 1382 del Codice di Diritto Canonico, ovvero la scomunica latae sententiae.

La Santa Sede fa sapere, inoltre, che il presule “è privo dell’autorità di governare la comunità cattolica diocesana” di Shantou.

“Il rev. Huang Bingzhang – sottolinea la Dichiarazione – era stato informato da tempo che non poteva essere approvato dalla Santa Sede come candidato episcopale, dato che la diocesi di Shantou ha già un Vescovo legittimo; più volte al rev. Huang era stato richiesto di non accettare l’ordinazione episcopale”.

La Santa Sede afferma poi di essere stata “al corrente” del fatto che “alcuni dei vescovi, contattati dalle Autorità civili, avevano manifestato la propria volontà di non partecipare ad un’ordinazione illegittima, mettendo in atto anche forme di resistenza” e che, “nonostante ciò, i presuli sarebbero stati obbligati a prendervi parte”.

“In merito alla loro resistenza – si legge nella Dichiarazione – è bene rilevare che tale atto rimane meritorio davanti a Dio e suscita apprezzamento in tutta la Chiesa. Uguale apprezzamento va anche a quei sacerdoti, a quelle persone consacrate e a quei fedeli che hanno difeso i propri pastori, accompagnandoli in questo difficile momento con la preghiera e condividendone l’intima sofferenza”.

Successivamente, la Santa Sede “riafferma il diritto dei cattolici cinesi di poter agire liberamente, seguendo la propria coscienza e rimanendo fedeli al Successore di Pietro e in comunione con la Chiesa universale”.

Benedetto XVI, termine la Dichiarazione, “avendo appreso questi avvenimenti, ancora una volta si rammarica” di come venga “trattata la Chiesa in Cina e auspica che si possano superare al più presto le presenti difficoltà”.

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ZENIT Staff

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