150 anni dalla morte del venerabile Pierre-Benvenu Noailles

La Sacra Famiglia di Bordeaux commemora il suo fondatore

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ROMA, giovedì, 13 luglio 2011 (ZENIT.org).- Il 2011 è un anno particolare per tutta la famiglia spirituale di Pierre-Benvenu Noailles. L’8 febbraio 1861, 150 anni fa, la storia della Sacra Famiglia di Bordeaux fu caratterizzata da una tappa importante.

Come ha riferito a ZENIT suor María del Carmen Leach Albert, appartenente a questa famiglia spirituale, tutto era iniziato nel seminario di Issy, vicino Parigi, quando Noailles era un giovane seminarista.

“Come ogni giovane sognava, ma i suoi sogni avevano la solidità della fede che lo animava. La sua speranza era forte come una roccia, e il suo amore voleva abbracciare il mondo”, ha commentato suor Leach. “Presto iniziò un percorso che non seguì mai da solo. Come accade a volte all’inizio, consapevole dei suoi limiti, ebbe dei dubbi, ma Gesù nell’Eucaristia manifestò la sua approvazione benedicendo in modo visibile la nuova fondazione”.

“Lanciarsi in mare era un rischio, ma egli non pose mai limiti”, ha aggiunto la religiosa. “Non cercò nemmeno la tranquillità del porto, né la sicurezza della terra ferma, e formò un’équipe, una comunità, una famiglia costituita da persone di tutti gli ambienti e di tutte le vocazioni. Le necessità di quanti solcano un mare in tempesta sono enormi, e accolse ogni tipo di collaboratori”.

Sono trascorsi 150 anni da quell’8 febbraio 1861 in cui Pierre-Benvenu Noailles giunse alla sua pienezza. L’eroicità delle sue virtù è stata dichiarata l’8 febbraio 1988.

La famiglia spirituale, secondo le sue possibilità, “risponde a ogni tipo di chiamata, cercando di vivere lo spirito del ‘solo Dio’. Partecipa così alla missione della Chiesa: “Oggi ci apriamo a una nuova visione del mondo, a un nuovo modo di relazionarci con Dio, con l’umanità e con tutta la creazione”, ha segnalato suor Leach.

Il venerabile Noailles, a 20 anni, scoprì la profondità della misericordia divina. Nato a Bordeaux nel 1793, in piena Rivoluzione francese, crebbe in una famiglia numerosa e unita. Era un giovane brillante che poteva aspirare a una carriera luminosa, ma giunse un momento in cui Dio fece irruzione nella sua vita. Che cosa era successo per far sì che questo ragazzo indifferente a ogni dimensione religiosa prendesse la ferma decisione di fare di Dio il centro della propria esistenza?

La certezza assoluta dell’amore divino lo porterà al Seminario di Issy. Pochi giorni prima, una grazia speciale di discernimento e totale disponibilità lo aiutò a spezzare le sue ultime resistenze. In seminario, visse la chiamata alla santità che aveva ricevuto con il Battesimo. Si sentì attratto dalla Sacra Famiglia di Nazareth, “dolce immagine della Trinità”, e nel dialogo con Gesù, Maria e Giuseppe concretizzò la sua esperienza di Dio.

A poco a poco, scoprì gli aspetti fondamentali della sua identità cristiana, che si riassumono in una frase: “Cercare ‘solo Dio’ in tutte le cose, come Gesù, Maria e Giuseppe”. E’ il nucleo intorno al quale si costituì il carisma di fondatore che ricevette da Dio.

Fedele all’ispirazione divina, concepì il progetto di una società ampia e aperta che ospiterà uomini e donne di ogni condizione, e con vocazioni diverse nella Chiesa: religiose apostoliche e contemplative, donne consacrate secolari, persone sposate e non, giovani, sacerdoti.

Ordinato sacerdote il 5 giugno 1819 a Parigi, padre Noailles tornò a Bordeaux, dove iniziò il suo ministero nella parrocchia di Santa Eulalia. Avviò il “Catechismo di Perseveranza”, in cui riuniva folti gruppi di giovani e di adulti.

La vasta associazione concepita in seminario si concretizzò il 20 maggio 1820, quando, aperto alla volontà di Dio e animato dal suo Arcivescovo, riunì in comunità tre ragazze chiamate a consacrarsi al Signore e a rispondere alle necessità del loro tempo in quel nuovo cammino.

Per 40 anni, tra vicissitudini di ogni tipo, padre Noailles sarà alla guida della Sacra Famiglia, come fondatore e padre spirituale.

Alla sua morte, l’8 febbraio 1861, la Sacra Famiglia non fu l’unica a piangere la sua perdita. Una corrente di simpatia e venerazione invase la città di Bordeaux, e un impressionante corteo di persone di ogni classe e condizione lo accompagnò fino alla Cattedrale, dove ebbe luogo il funerale.

La fama di santità che aveva circondato padre Noailles durante la sua vita continuò a diffondersi dopo la morte.

L’8 febbraio 1988 la Chiesa ha confermato la santità della sua vita dichiarandolo “venerabile”, un primo passo verso la beatificazione.

La sua, afferma la pagina web della Sacra Famiglia di Bordeaux, è stata “una santità nel quotidiano, che non consiste nella realizzazione di fatti straodinari o prodigiosi”.

Una santità in cui ciò che è straordinario è il desiderio costante di conformare la propria vita a quella della Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, “che non amavano, non cercavano, non volevano altro che ‘solo Dio’”.

Per ulteriori informazioni, http://www.sfb.pcn.net/?

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ZENIT Staff

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