CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 13 luglio 2011 (ZENIT.org).- Nel momento attuale, è necessario avviare una nuova evangelizzazione dell'Europa e richiamare i valori umani e cristiani del continente, perché “il messaggio cristiano è il messaggio del futuro”.
E' quanto ha affermato il Cardinale Reinhard Marx, Arcivescovo di Monaco e Frisinga, in occasione delle celebrazioni per il 350° anniversario del santuario mariano di Werl, nell'Arcidiocesi tedesca di Paderborn, alle quali ha partecipato il 2 luglio scorso come inviato di Papa Benedetto XVI.
Il porporato, nato in questa Arcidiocesi, della quale è stato Vescovo ausiliare dal 1996 al 2001, ha presieduto l'Eucaristia concelebrata dall'Arcivescovo di Paderborn, monsignor Hans-Josef Becker.
La celebrazione è stata preceduta da una processione cittadina in occasione della festa della visitazione della Vergine Maria, alla quale hanno partecipato oltre 2.000 pellegrini provenienti da ogni parte dell’Arcidiocesi.
“Essere cristiani è straordinario, travolgente: non esiste nulla di più bello che farsi guidare da Cristo”, ha dichiarato il porporato nella sua omelia.
Il Cardinale ha quindi invitato a venerare con devozione la Vergine Maria, spiegando che “ciò riveste una particolare importanza, perché all’inizio del terzo millennio cristiano occorre dare inizio alla nuova evangelizzazione dell’Europa e al contempo riscoprire la preziosa eredità, nonché i valori umani, cristiani e spirituali del continente”.
Considerando che “compiere un pellegrinaggio significa cercare una vita più grande, scoprire che cosa corrisponde alla vita”, ha osservato che si giunge alla meta quando si trova Cristo.
In questo contesto, ha indicato, è necessario ricorrere al Vangelo. “Esaminarne ogni lettera e spiegarlo non è un messaggio orientato all’indietro, bensì un compito orientato in avanti”. “Il Vangelo corrisponde all’uomo, scopre le possibilità della vita e della fede”.
L'Arcivescovo Becker, dal canto suo, ha letto alcuni passaggi della lettera inviatagli per l'anniversario da Benedetto XVI.
“Ancora una volta – ha detto citando il testo del Papa –, in questo anno giubilare molti pellegrini si recheranno a Werl per la festa patronale della visitazione di Maria. Maria porta a Elisabetta e a Giovanni il Figlio di Dio. Chi incontra la Madre, incontra anche il Figlio”.
“Anche oggi c’è bisogno di persone e luoghi che offrano un orientamento e che nell’afflizione possano indicare la speranza autentica – ha sottolineato il Pontefice nella sua lettera –. Spetta a noi cristiani fare in modo che le persone non dimentichino il cielo e che risplenda per loro la speranza nella persona di Gesù Cristo”.