ROMA, martedì, 5 luglio 2011 (ZENIT.org).- L’Archivio Segreto del Vaticano sarà oggetto di un’esposizione ai Musei Capitolini nel febbraio 2012, intitolata “Lux in Arcana”. Per il pontificato di Pio XII bisognerà aspettare ancora qualche anno prima della sua apertura ai ricercatori, ma è prevista l’esposizione di documenti importanti sul massacro degli armeni.
L’esposizione è stata presentata questo martedì mattina in Vaticano dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, dall’Archivista Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, il Cardinale Raffaele Farina, da monsignor Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, dal Sindaco di Roma Gianni Alemanno, dall’Assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale Dino Gasperini e dal Sovraintendente ai Beni Culturali di Roma Capitale, Umberto Broccoli.
Verrà esposto un centinaio di documenti dell’Archivio Segreto, dal VIII secolo al XX. Tra gli altri, ci saranno la lettera dei membri del Parlamento inglese a Clemente VII a proposito del matrimonio di Enrico VIII (1530), gli Atti del processo contro Galileo (XVII secolo), la Bolla di deposizione di Federico II Barbarossa e documenti dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale.
Durante la presentazione dell’evento alla stampa, il Cardinal Bertone ha voluto sottolineare l’importanza del fatto che l’esposizione sia stata organizzata fuori dal Vaticano, al Campidoglio, nel cuore di Roma.
“Ancora una volta, abbiamo sperimentato che, nelle difficoltà e nello sforzo comune di mettere insieme prospettive diverse, si cresce – ha confessato il porporato –: il dialogo, lo scambio di esperienze, la discussione scientifica migliora sempre le finalità alle quali si tende con spinte diverse”.
Per il Segretario di Stato vaticano, l’esposizione è “un progetto culturale di altissimo livello”, dove gli “arcana” del titolo “non sono da intendersi come arcana imperii, ovvero i segreti del governo, ma i reconditi e vasti ambienti degli archivi, per loro natura gelosi, protettivi, vigili nei confronti dei tesori che custodiscono”.
Dal canto suo, il Cardinal Farina ha precisato che i documenti pontifici e altri antichi testi della vita della Chiesa usciranno per la prima volta dal Vaticano in occasione di questa esposizione, con la quale l’Archivio Segreto Vaticano “si rivela senza remore o timori, anzi con l’orgoglio di un servizio alla Chiesa e alla cultura prestato per ben quattro secoli con indefesso lavoro di custodia, di censimento, di cura, di progresso della ricerca sempre più avanzata”.
“Si rivela come ambito culturale, come richiamo affascinante alla memoria del nostro passato, del passato della Chiesa, di imperi, di regni, di ducati, di repubbliche – ha aggiunto –. Sprone ad innalzare il livello della conoscenza oltre il vuoto stereotipo a cui purtroppo conduce, se non erro, molta della cosiddetta cultura di massa corrente”.
Monsignor Pagano ha invece sottolineato che la mostra vuole gettare luce su un’istituzione venerabile e sulla sua attività, da cui il titolo “Lux in Arcana”.
“Ad eccezione dei ricercatori che frequentano abitualmente l’Archivio Vaticano, esso costituisce per la stragrande maggioranza delle persone come un ‘arcano’, una realtà misteriosa perché sconosciuta; senza contare i romanzati ambientamenti pseudo-storici e pseudo-archivistici che abbiamo avuto anche in tempi recenti sull’Archivio Segreto”, ha affermato.
Il presule ha poi fatto due annunci: da un lato che sarà necessario almeno un periodo di 4 anni per poter pubblicare documenti sul pontificato di Pio XII e sul modo in cui Papa Pacelli reagì agli orrori della Shoah, dall’altro la pubblicazione di una raccolta di documenti e testimonianze sul massacro degli armeni alla fine della Prima Guerra Mondiale in Turchia, e sulle atrocità commesse contro le donne in gravidanza.
“Non posso nascondere la mia emozione nel presentare una mostra che definisco storica e unica al mondo che per anni, anzi secoli, molti studiosi e storici di ogni parte del mondo hanno sperato di poter vedere”, ha confessato, dicendosi “orgoglioso di avere l’onore di ospitarla ai Musei Capitolini”, “un luogo nel cuore di Roma che rimanda ai Pontefici, alla loro straordinaria opera di preservazione e di promozione della cultura europea e mondiale”.
“Nell’Archivio Segreto vaticano ritroviamo le radici della nostra identità e della nostra cultura – ha sottolineato il Sindaco Alemanno –. Negli oltre 70 chilometri di scaffali e documenti dell’archivio possiamo riconoscere l’uomo nelle sue molteplici espressioni, nelle sue vittorie e delusioni, nelle sue sconfitte”.